La commissione giuridica del Parlamento europeo ha accolto la richiesta della procura belga di revocare l’immunità all’eurodeputata del Partito democratico Alessandra Moretti. La decisione, presa con 16 voti favorevoli, 7 contrari e un’astensione, rappresenta un nuovo snodo nell’inchiesta sul presunto sistema di corruzione legato al Qatargate, esploso il 9 dicembre 2022 e tuttora fermo alla fase preliminare. Per Elisabetta Gualmini, anche lei europarlamentare del Pd, l’esito è stato opposto: la richiesta di revoca è stata respinta. I voti contrari sono stati 16, con un solo astenuto e 7 favorevoli. La sua posizione resta quindi coperta dall’immunità parlamentare, mentre il fascicolo belga continuerà a essere esaminato senza ulteriori passi procedurali da parte dell’Eurocamera.
Il ruolo di Fratelli d’Italia
A favore della revoca dell’immunità di entrambe le eurodeputate ha votato la delegazione di Fratelli d’Italia, che ha motivato la sua posizione con una valutazione politica più ampia. In una nota, il gruppo ha denunciato quella che considera una deriva nell’uso dell’immunità parlamentare, accusando la sinistra di averne “svuotato il senso” e citando il caso di Ilaria Salis come precedente significativo. La linea annunciata è quella di un approccio politico e non più garantista nelle future decisioni dell’Eurocamera. Nonostante il nuovo voto, il procedimento giudiziario in Belgio resta in una fase di stallo. La procura di Bruxelles continua a lavorare sul presunto sistema di corruzione e di interferenze attribuito ad alcuni Paesi del Golfo, mentre all’Europarlamento prosegue il riesame delle procedure interne e dei metodi investigativi adottati dalle autorità belghe. L’ultima parola sulla decadenza dell’immunità di Moretti spetterà ora alla plenaria del Parlamento europeo.