Salerno

La Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito nei giorni scorsi otto misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, accusati di far parte di un’associazione per delinquere specializzata in reati tributari. Al centro dell’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno, un articolato sistema di indebita compensazione di crediti d’imposta inesistenti, riciclaggio, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni. Per tre degli indagati è contestata anche l’aggravante dell’esercizio abusivo dell’attività di consulenza fiscale.

Le misure, inizialmente disposte dal Tribunale del Riesame di Salerno, sono diventate esecutive dopo che la Cassazione ha respinto i ricorsi degli indagati, confermando l’impianto accusatorio.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, il gruppo avrebbe fatto capo a tre soggetti — tra cui un avvocato e un latitante — ritenuti promotori di una struttura in grado di fornire a un numero indeterminato di imprese tutta la documentazione necessaria per simulare investimenti nel Mezzogiorno. Il meccanismo prevedeva l’acquisto di software basati su tecnologia blockchain, utilizzati per far apparire fittiziamente l’avvenuto investimento e generare così crediti d’imposta inesistenti, poi compensati indebitamente dalle aziende coinvolte.

Le indagini, condotte attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi di documentazione bancaria e contabile e l’esame forense di dispositivi elettronici, hanno permesso di delineare ruoli e responsabilità dei singoli membri del sodalizio. È emerso inoltre il coinvolgimento di numerose imprese su tutto il territorio nazionale, che avrebbero utilizzato il software fornito dall’organizzazione per accedere ai falsi benefici fiscali.

Sono 26 in tutto le persone indagate nella maxi inchiesta coordinata dalla Procura di Salerno guidata da Rocco Alfano.