"Non vedo il ritorno dei partiti. Mi sono attribuito l'onere di rianimare i partiti, ma per ora non ci sono risultati sorprendenti". Così l'ex parlamentare Giuseppe Gargani si è espresso a margine della presentazione del suo libro "Le mani sulla storia, come i magistrati hanno provato a (ri)fare l'Italia": "Mi auguro che ci sia un'alternativa di partiti. Il civismo porta male, è anonimo, può essere buono per i piccoli partiti, ma non per una città capoluogo come Avellino. - ha spiegato Dopo le festività natalizie inizierà il percorso verso le amministrative e mi auguro che i partiti si possano rianimare e affermarsi nella loro individualità nella città di Avellino".
"Quanto definito nel '48 non è più valido"
Sulla riforma della giustizia e sul libro: "Una delle disfunzioni è la commistione tra pubblico ministro e giudice, che sono due mestieri completamente diversi. - ha aggiunto Gargani - L'unità della giurisdizione che si giustificava nel '48 oggi non è più valida. È stato modificato il codice di procedura penale, c'è un codice accusatorio e, quindi, ci vuole un processo fatto di parti, una che accusa, un'altra che difende con un giudice terzo che decide. Il processo penale è come il processo della vita. C'è sempre chi sostiene una tesi, chi ne sostiene un'altra, poi c'è bisogno di un arbitro, non solo nello sport, ma anche nella vita".