Josè Mourinho lo etichettò come “rumore dei nemici”. Daniele Faggiano ne ha ricordato tanti aspetti, con le dovute proporzioni legate alla categoria con un Inter che dominava in serie A: dal richiamo alla compattezza di un ambiente Salernitana affannato dopo la “manita” di Benevento, l’inchino a Danilo Iervolino e la speranza del patron di continuare nel suo ingente impegno nella società granata, la fiducia ‘condizionata’ in Giuseppe Raffaele ed un mercato senza margine di errore. Una ventata di ottimismo (e anche qualche capriola soprattutto in tema mercato da navigato direttore sportivo) per spazzare via tutti i nuvoloni neri che si sono addensati sulla testa del gruppo granata e sulla panchina di Giuseppe Raffaele.
Trittico determinante
Al di là delle conferme di facciata, a scrivere il destino sulla panchina di Giuseppe Raffaele sarà il trittico di sfide che accompagnerà la Salernitana al termine del girone d’andata. La vittoria del Catania sul Crotone alza ancora di più il carico di pressioni sulle spalle della Bersagliera in vista del match con il Trapani. Faggiano però ha teso la mano al suo allenatore, parlando inizialmente di fiducia incondizionata per poi ritrattare e sottolineare come l’unico giudice sarà il campo. Da Iervolino però sono arrivati segnali distensivi: "Il primo messaggio dopo Benevento è stato del patron – le parole di Faggiano -. Mi ha scritto che non dovevamo perdere la calma, che la strada fosse quella giusta e che bisognava restare sereni. Lo ha fatto per caricare l'ambiente nonostante il dispiacere. Questo è bastato a me, al mister, alla squadra per caricarci. Vale più questo che la sua presenza fisica”.