Salerno

I fischi segnano tre momenti chiave del pomeriggio amaro della Salernitana all’Arechi con il Trapani. I primi arrivano copiosi sulla testa di Giuseppe Raffaele al momento del cambio di Ferraris per lanciare il Loco Ferrari. Una scelta poco offensiva, sul risultato di 1-1, mal digerita dai tifosi. La seconda contestazione arriva quando il tecnico decide di richiamare Inglese, ancora una volta anonimo, poco coinvolto nella manovra e anche meno impattante sotto l’aspetto caratteriale. Infine la contestazione civile al triplice fischio finale, con la tifoseria che canta: “Noi vogliamo gente che lotta” e poi allontana la squadra che si era diretta sotto la Curva Sud Siberiano come ogni finale di gara.

Raffaele nel mirino ma resiste

Il pari con il Trapani non cambia la posizione di Giuseppe Raffaele. Il trainer resta saldo sulla panchina della Bersagliera nonostante una striscia di una sola vittoria nelle ultime sei, con quattro pareggi e una debacle esterno come quella nel derby di Benevento che hanno allontanato la Salernitana dalla vetta, ora distante cinque punti. Al triplice fischio finale alcuni tifosi hanno fischiato e contestato duramente Raffaele. L’allenatore ha osservato e non ha battuto ciglio, parlando di “momento storto ma di prestazione positiva”. La sua posizione resta sempre sotto osservazione ma serviranno due vittorie per cancellare i sospiri di un finale di 2025 amaro.

Faggiano: “Voglio vincere ma ora gira male”

Nei pressi della tribuna, Daniele Faggiano non si è sottratto al confronto con i tifosi. All’uscita dallo stadio si è soffermato ancora con i presenti: “Purtroppo ora va così. Vi chiedo di starci vicini. A volte la fortuna ci ha aiutato, ora è invece un momento un po’ così. Non voglio mica giustificarmi, io voglio cercare di vincere e costruire, ma in queste settimane ci sta andando male. Certo, a Benevento non ci siamo stati tutto il secondo tempo. Questo non va bene, era un derby e ci tenevano tutti. Però l’assillo non aiuta nessuno, né voi tifosi, né noi. Rinforzeremo la squadra, ma si deve anche dire che abbiamo creato dieci occasioni da gol e Donnarumma non ha fatto parate. Purtroppo c’è tensione e tanta voglia di fare che a volte ti fa strafare e fa commettere errori”.