È passata da poco la mezzanotte di domenica quando una ragazza di 23 anni esce dalla stazione Jonio della linea B1, nel quadrante nord-est della Capitale. La zona è quasi deserta, poche luci, una notte apparentemente come tante. Dopo aver percorso pochi metri, la giovane viene afferrata da tre uomini: due la immobilizzano, il terzo la violenta. Tutto avviene in strada, nel buio, in una manciata di minuti che diventano un incubo. I tre fuggono subito dopo, dileguandosi tra le vie del quartiere.
Le prime mosse degli inquirenti
La ragazza, sconvolta, riesce a chiedere aiuto. Scattano immediatamente i soccorsi e la segnalazione alle forze dell’ordine. La procura apre un fascicolo per violenza sessuale aggravata, affidando ai magistrati il compito di ricostruire ogni istante dell’aggressione. Gli investigatori stanno acquisendo testimonianze e verificando la presenza di eventuali telecamere nella zona che possano aver ripreso la fuga dei tre uomini. Al momento non risultano né fermi né indagati.
Un quartiere che domanda sicurezza
La notizia, diffusa oggi e aggiornata al 9 dicembre 2025, ha scosso profondamente i residenti della zona Jonio, già alle prese con richieste di maggiore illuminazione e controlli nelle ore più isolate. L’aggressione riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle aree periferiche e sulle misure necessarie per proteggere chi rientra tardi, soprattutto nelle vicinanze delle stazioni della metropolitana.
L’allarme dopo altri casi recenti
L’episodio arriva in un clima già segnato da altre violenze avvenute nelle ultime settimane in città, che stanno aumentando la pressione sulla macchina della sicurezza urbana. Associazioni di cittadini e comitati locali chiedono interventi immediati: più pattuglie notturne, videosorveglianza funzionante e spazi urbani meglio illuminati, per evitare che nuove aggressioni possano consumarsi nel silenzio delle strade poco frequentate.