Nei giorni scorsi, la Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania, guidata dal procuratore Antonio Giuseppone, ha notificato un atto di citazione nei confronti di 4 funzionari del Comune di Pomigliano d’Arco, accusati di aver provocato un danno erariale da oltre 60mila euro per la cattiva gestione dell’illuminazione pubblica.
Le indagini, affidate alla Guardia di finanza della compagnia di Casalnuovo e coordinate dal sostituto procuratore Raffaele Cangiano, hanno contestato la presenza di ben 326 lampioni installati nei cortili privati delle abitazioni ma alimentate dall'illuminazione pubblica. Di fatto, secondo la magistratura contabile, i condomini avrebbero beneficiato del servizio a spese della collettività.
"Uno spreco di risorse pubbliche che si è così protratto fino all’inizio del 2024, quando, proprio a seguito dell’iniziativa della Procura regionale e delle indagini condotte dai finanzieri della Compagnia di Casalnuovo di Napoli, l’azienda municipalizzata ha provveduto alla progressiva disalimentazione degli impianti", fanno sapere in una nota della Procura contabile.
Stando a quanto emerso dall'attività investigativa delle fiamme gialle il provvedimento risaliva agli anni '80, senza che vi fosse posto rimedio.
Il danno erariale contestato dall Corte dei conti è di quasi 63mila euro: la somma, riferita al biennio 2022-2023, è calcolata sul periodo complessivo di illuminazione artificiale giornaliera, stimato in oltre 8.200 ore e il costo dell’energia consumata all’ora, pari a 7 euro, ottenuto sulla base delle fasce medie d’acquisto