«Siamo onorati ed orgogliosi del riconoscimento della Regione Campania che ha iscritto la ceramica vietrese ed i suoi saperi nell'Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano. Si tratta di uno dei doverosi passi per la giusta valorizzazione della ceramica vietrese, riconosciuta in tutto il mondo come una delle espressioni artistiche e culturali di alto prestigio del territorio campano e non solo». È quanto ha dichiarato Daniele Benincasa, assessore alla cultura ed alla ceramica del Comune di Vietri sul Mare all’indomani della cerimonia di presentazione dei nuovi beni iscritti nell'Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano che si è svolta al Teatro Trianon di Napoli.
Nella lunga descrizione delle motivazioni che hanno portato all’iscrizione della ceramica di Vietri nell'Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano (IPIC) spicca la parte in cui si enuncia che “con i suoi cinque secoli di storia, Vietri sul Mare è sicuramente una delle capitali riconosciute della produzione di ceramica artistica, che ancora oggi riesce a custodire e tramandare il suo genius loci e, allo stesso tempo, innovare il settore delle arti decorative con linguaggi contemporanei e con produzioni autoriali di grande valore”.
Quello dell’iscrizione è un atteso riconoscimento che s’inserisce nelle varie azioni promosse dall’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni De Simone, tra queste quella nascita nel 2022 della scuola di ceramica, con la collaborazione della Regione Campania, dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e della CNA, e non ultimo il rilancio del valore artistico e culturale della ceramica vietrese attraverso eventi di caratura internazionale come “Viaggio attraverso la ceramica”. Particolare attenzione è rivolta all’affiancamento agli artigiani locali assieme per l’iter del riconoscimento per la ceramica vietrese del marchio Igp-No Food il cui registro è stato istituito, su proposta del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con un decreto legislativo che adegua l’ordinamento nazionale al Regolamento (UE) 2023/2411, introducendo una tutela unitaria e rafforzata per le Indicazioni geografiche dei prodotti artigianali e industriali, in analogia con quanto già previsto nel settore agricolo.
L'Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano (IPIC cataloga il patrimonio culturale immateriale e le pratiche tradizionali connesse alle tradizioni, alle conoscenze, alle pratiche, ai saper fare della comunità campana, così come definite dalla Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 17 ottobre 2003, ratificata dall'Italia con legge n°167/2007.
Per “patrimonio culturale immateriale” si intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il saper fare, gli usi sociali, i riti e momenti festivi collettivi, anche di carattere religioso, come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi, che le comunità riconoscono in quanto parte del patrimonio culturale campano, trasmettendoli di generazione in generazione, costantemente ricreati in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia in quanto senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana.