Avellino

"No alle attenunati generiche".  A deciderlo i giudici della Corte di Cassazione che hanno depositato le motivazioni sulla partecipazione al Nuovo Clan Partenio di Elpidio Galluccio, per le quali si sono riaperte le porte del carcere per il trentaseienne avellinese, bloccato dalla Squadra Mobile di Avellino dopo qualche giorno di fuga, mentre stava per consegnarsi presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere. 

La pena che dovrà scontare

I giudici della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno confermato la sentenza del 9 gennaio 2025 della Corte di Appello di Napoli. La pena inflitta ad Elpidio Galluccio era stata rideterminata in 9 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione, ma dovrà scontare solo cinque e quattro mesi, visto che già una parte era stata scontata.

I reati e le attenuanti negate

L’imputato è stato ritenuto responsabile di partecipazione ad un’associazione camorrista denominata “Nuovo clan Partenio” e di una pluralità di reati di usura aggravata e di due reati di estorsione.  La Corte di Appello ha negato le attenuanti generiche in ragione "della gravità dei fatti, dell’assenza di seri elementi di resipiscenza (Galluccio solo nel corso del secondo giudizio e per ragioni utilitaristiche ha reso una parziale ammissione degli addebiti, peraltro, continuando a negare la sua intraneità al clan), e della negativa personalità dell’imputato, gravato non solo da una condanna per detenzione illecita di sostanze stupefacenti, ma anche da una condanna per sequestro di persona tentato e per la partecipazione ad una associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti".