Benevento

"Passati i primi momenti di stupore e rabbia e avendo ormai le scuole e gli studenti deciso come rispondere all’affissione dello striscione all’esterno del Liceo “Rummo” di Benevento, offensivo nei confronti dell’altro Liceo della città, il “Pietro Giannone”, voglio esprimere qualche considerazione, ritenendo che l’episodio non vada sottovalutato, declassato ad atto di goliardia, ma affrontato in tutta la sua gravità".
Così Giuseppe Vassallo, segretario generale dello SPI CGIL di Benevento "Credo che il mondo democratico, politico, sindacale, dell’associazionismo debba ragionare e interrogarsi. Al di là delle motivazioni degli autori, è innegabile che i contenuti dello striscione richiamano – anche indipendentemente dalle volontà – ideologie maschiliste, intolleranti, di sopraffazione, odio e discriminazione. Manifestazioni di un pensiero da regime totalitario che viene espresso senza pudore in un momento della nostra storia in cui si cantano, appunto senza vergogna, canzoni fasciste nelle sedi del partito della presidente del consiglio, si inneggia a figuri del regime degli anni venti-quaranta, si utilizza l'armamentario del peggior periodo della storia italiana. Manifestazioni di un pensiero tenebroso, spesso veicolato da esponenti politici che in modo spregiudicato ed irresponsabile alimentano la sottocultura della ghettizzazione e dei pregiudizi. Pensiero contrario alle diversità e, quindi, razzista. Anche con venature nostalgiche e revisioniste. Preoccupa appunto l’utilizzo di concetti che guardano al passato, dove la condizione delle persone è utilizzata come insulto. Non voglio ingigantire l’atto, ma la sua pericolosità è che si inquadra in un clima dove quel passato è una sorta di modello. Pesanti attacchi alla magistratura, alla stampa, al sindacato: gli architravi della società democratica. Impoverimento dello stato sociale (sanità, scuola, pensioni) necessario per la costruzione dell’uguaglianza dei cittadini. Emarginazione dei lavoratori e impoverimento del lavoro. Annacquamento dei principi di parità e solidarietà sanciti dalla nostra Costituzione. Di fatto si configura una organizzazione sociale e statale antecedente la nostra costituzione antifascista, basata, quindi, su altri principi. Certamente è un caso, ma l’episodio dello striscione avviene quando cade l’anniversario della strage fascista di piazza Fontana a Milano – 17 morti, 88 feriti - del 12 dicembre 1969, che dette l’avvio alla stagione stragista in Italia, come risposta alle istanze di libertà, democrazia ed emancipazione avanzate dal movimento democratico, studenti ed operai, donne e uomini. Il Sindacato pensionati della CGIL è composto, nella sua grande maggioranza, da persone che subito dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale – dove ci aveva trascinato Mussolini e dalla quale eravamo usciti con una Italia democratica per il decisivo ruolo avuto dalla Resistenza e dal lavoro dei partiti democratici – hanno lottato per conquistare i diritti per tutti, quei diritti cancellati dal regime fascista e non amati dai suoi attuali epigoni: diritti individuali, sociali, sul lavoro. Queste persone continueranno ad operare in favore della democrazia, per difenderla ed allargarla. Allora ritengo necessario che gli anziani – protagonisti della storia post seconda guerra mondiale - interloquiscano con i giovani, che i due mondi generazionali ragionino insieme su ciò che è stato, sui
sacrifici e le lotte per instaurare e diffondere gli istituti democratici, discutano su come allargarli per meglio
difenderli. Su come striscioni di quel tipo aiutino chi vuole fermare le lancette dell'orologio del progresso e riportare indietro a (ri)vivere un passato, al quale nessuno che lo abbia vissuto o studiato può aspirare!
Queste occasioni di confronto lo SPI CGIL di Benevento intende favorirle".