"In Irpinia quel pacco lo conosciamo da anni. reti colabrodo, interruzioni continue, autobotti, famiglie e attività lasciate a secco. E intanto si prepara il conto: aumenti in bolletta per coprire debiti e buchi di gestione, non per rifare davvero le condotte".
Lo scrive Domenico Petrillo, comitato Uniamoci per l'acqua.
"La cosa più insultante è questa: chi dovrebbe difendere i cittadini spesso recita la parte dell’estraneo.
Ma i sindaci non sono spettatori: sono soci del gestore. Hanno votato, hanno taciuto, hanno rinviato, hanno fatto finta di non vedere.
E ora, quando la gente protesta, partono i comunicati indignati come se la colpa fosse “del sistema” e basta.
Noi diciamo chiaro: non pagheremo noi gli errori della politica. Se vogliono parlare di sacrifici, comincino da chi ha deciso e coperto questa mala gestione. E soprattutto: basta scaricare i debiti sui cittadini mentre l’acqua manca. Investimenti veri, trasparenza totale, e nessuna scorciatoia che profuma di privatizzazione".