Cava de' Tirreni

“Il femminicidio di Anna ha lasciato tutta la comunità incredula e sofferente: una donna in carriera, stimata, riconosciuta e premiata per il suo impegno, per la sua dedizione e il suo modo gentile e delicato verso gli altri. Ma noi donne dei Centri Antiviolenza sappiamo che la violenza maschile contro le donne è trasversale e non riconoscibile dalle vite e dal livello sociale. La morte di Anna, come la morte di ogni donna uccisa da un uomo, è un fallimento di un intero sistema istituzionale e culturale. Ora basta: chi non agisce e ne ha il potere
e’ e sarà responsabile. Sono indispensabili interventi integrati e strutturati a più livelli".

Lo afferma in una nota Michela Masucci, responsabile del Centro Antiviolenza Leucosia. "È fondamentale attuare azioni strategiche di sensibilizzazione e condannare in ogni luogo e in ogni contesto qualsiasi forma di violenza ricordando alle donne che esistono i Centri Antiviolenza che sono luoghi strategici dove poter chiedere aiuto e trovare supporto e sostegno in percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Bisogna portare avanti formazione specifica in ogni contesto istituzionale per fare una corretta valutazione del rischio di recidiva per prevenire un’escalation di violenza che può culminare in un femminicidio".

"È necessario - prosegue Masucci - intervenire prima che sia troppo tardi, senza mai giustificare e minimizzare atteggiamenti aggressivi e violenti che un uomo mette in atto ai danni di una donna. Condannare i maltrattamenti perché non ci siano femminicidi e’ l’unica via da percorrere”.