Napoli

Vecchie ruggini, forse un litigio: roba da niente, roba da ragazzini, che però quasi costa la vita a uno di quei ragazzini. Sono i contorni che emergono sull'accoltellamento di Bruno Petrone, giovane calciatore diciottenne aggredito in via Bisignano a Chiaia. Lì lo hanno incrociato cinque ragazzini, due scooter, forse scatta un diverbio che si traduce nell'aggressione, forse anche legata a vecchie ruggini nate all'interno dello stesso quartiere, l'Arenaccia.. Nella stessa serata i minorenni si sono costituiti al Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli, ad accoltellare bruno il più piccolo del gruppo, un ragazzino di 15anni. Accompagnato dal suo avvocato si è scusato, ha raccontato di aver nascosto in casa il coltello.
Per quattro dei ragazzi è scattato il fermo della Procura dei Minorenni, denunciato in stato di libertà invece un quinto ragazzo.
Mgliorano invece le condizioni del giovane calciatore, ricoverato in rianimazione all'ospedale San Paolo e considerato fuori pericolo ha chiesto alla mamma se e quando potrà tornare a giocare a calcio. Per lui la solidarietà di tante società calcistiche, dal Napoli al Sorrento alla sua società di appartenenza, l'Angri.

E domani mattina si terrà  l' udienza di convalida dei provvedimenti di fermo nei confronti del 15enne e dei suoi tre amic accusati di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e in concorso . Solo al 15enne il pm e i carabinieri contestano il porto dell' arma, il coltello, che è stato recuperato dagli investigatori.