Napoli

«Non saremo mai davvero una città turistica» ha mormorato un residente del Vomero osservando le persone in fila per poter accedere al Castel Sant’Elmo.

Ieri mattina erano scene che lasciano allibiti oltre che increduli quelle che si sono verificate dinanzi agli spalti di Castel Sant’Elmo al Vomero: in una domenica di sole, con il capoluogo partenopeo e il quartiere collinare in particolare invasi da visitatori italiani e stranieri, si osservava una lunga fila di un centinaio di persone, che si estendeva lungo il marciapiede di via Tito Angelini, in attesa di poter entrare per visitare la storica fortezza medievale la quale attualmente ospita un museo d'arte contemporanea, consentendo inoltre di godere dagli spalti di una delle più belle e interessanti vedute panoramiche sulla città e sul golfo.

Il motivo di tante gente in fila? Una sola cassa aperta per l’emissione dei biglietti per poter accedere. A intervenire sul grave episodio che ha creato imbarazzo anche tra i residenti che hanno assistito alla scena e che hanno segnalato l’accaduto è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero.

«Una situazione, quella segnalata da tanti vomeresi esterrefatti - sottolinea Capodanno -, che stride fortemente con le parole trionfali del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e dell’assessore al Turismo, Teresa Armato, pronti a esaltare, in ogni circostanza, i numeri da record del turismo partenopeo, segnatamente in questo periodo natalizio».

«Purtroppo - puntualizza Capodanno -, come dimostra quanto accaduto al Vomero, dietro i proclami, la realtà racconta ben altro: una città non ancora preparata a gestire l’accoglienza di massa, con servizi sovente inadeguati e una disorganizzazione che, alla fine, penalizza coloro che vengono a visitare Napoli spinti dal desiderio di scoprire le sue immense bellezze artistiche e culturali», spingendo il nostro turismo, osservano i commercianti del Vomero, verso un turismo non solo mordi e fuggi ma dedito solo al cibo.

«Promuovere il turismo, a chiacchiere, non basta - afferma Capodanno -. Occorre garantire un sistema efficiente e funzionale, segnatamente per quanto riguarda i servizi pubblici essenziali, capace di valorizzare i nostri siti storici, senza trasformare la visita in una prova di pazienza con lunghe quanto estenuanti attese».

«L’immagine di Napoli nel mondo - conclude Capodanno - dipende anche da episodi come quello segnalato. Di certo ieri a Castel Sant’Elmo non è stata offerta una bella cartolina della città, laddove sarebbe bastato, in previsione della notevole affluenza di questo periodo, adeguare le modalità d’accesso, incrementandole adeguatamente, per evitare le lunghe attese dei visitatori».