Potrebbe essere stata vittima di violenza sessuale la giovane donna trovata morta nella mattinata di oggi nel cortile di un condominio di via Paruta, a Milano. È una delle piste principali su cui stanno lavorando gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero di turno Antonio Pansa, titolare del fascicolo aperto per omicidio. La donna, di carnagione chiara e di età apparente intorno ai trent’anni, è stata rinvenuta in un vialetto del grande stabile, nei pressi di un’aiuola. Indossava pantaloni di una tuta da ginnastica, scarpe da tennis senza calze e una giacca che le copriva il seno. L’assenza di altri indumenti e la disposizione del corpo alimentano il sospetto che la presunta violenza possa essere avvenuta in un luogo diverso da quello del ritrovamento.
L’ipotesi dell’abbandono
Secondo quanto trapela dai primi accertamenti, la giovane potrebbe essere stata vestita in modo sommario e trasportata nel cortile approfittando del fatto che i cancelli che conducono al giardino interno del complesso sarebbero abitualmente aperti. Un dettaglio che apre scenari inquietanti e che rafforza l’ipotesi di un tentativo di occultare quanto accaduto altrove. I primi riscontri medico-legali indicano che la morte potrebbe essere avvenuta dopo le 22 di ieri sera, ma solo l’autopsia, che il pm disporrà non appena riceverà la prima informativa dei carabinieri, potrà stabilire con precisione l’orario del decesso e la natura dei segni riscontrati sul collo. Sarà sempre l’esame autoptico a chiarire se vi siano tracce compatibili con una violenza sessuale.
Telecamere e accertamenti
Nel frattempo prosegue l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private della zona, nella speranza di individuare movimenti sospetti o la presenza di persone che possano aver accompagnato la vittima. Parallelamente, per dare un nome alla donna, gli investigatori stanno verificando anche nelle comunità di accoglienza di Milano e dell’hinterland. A lanciare l’allarme, nelle prime ore del mattino, è stato il custode dello stabile. L’uomo è stato ascoltato dagli inquirenti insieme ad alcuni residenti, che hanno riferito di non conoscere la giovane e di non aver notato o udito nulla di anomalo durante la notte. Un silenzio che, al momento, rende il quadro ancora più difficile da ricostruire.