Avellino

"Secondo me dobbiamo provare a cambiare anche un pò noi". Parte da quella che sembra un'autocritica l'analisi sulla vertenza delle aree interne del presidente di Confindustria Campania e Avellino, Emilio De Vizia, ospite in tv sul canale 16 della rubrica Punto di vista con il direttore di Otto Channel tv e Ottopagine.it, Pierluigi Melillo. E spiega: "Nel senso che almeno chi rappresenta il territorio, al di là del colore politico debba avere un'unica visione, fare un elenco di priorità. É noto che spesso si danno per scontate cose che non si sono ancora realizzate e si punta già a realizzarne altre che vedranno la luce forse tra qualche decennio. Ad esempio se l'alta velocità Napoli-Bari non è solo un collegamento veloce tra due metropoli ma diventa un'occasione per valorizzare anche i territori che vengono attraversati ossia le province di Benevento e di Avellino puntando a migliorare i servizi di quelle comunità, se non viene realizzato uno scalo merci che può portare lavoro a quelle comunità, beh allora noi li vedremo solo passare i treni...". 

"Le aree interne - chiarisce ancora De Vizia - sono una risorsa per le zone metropolitane perché ogni nucleo familiare che si trasferisce o che resta nelle aree interne riesce a vivere con una qualità di vita migliore e con un potere di acquisto maggiore, quindi può spendere di più e i consumi ne avranno un vantaggio. Ma la sfida si gioca sui servizi e i Comuni devono essere in grado di mettersi insieme".

Critico De Vizia sulla gestione dei rifiuti e dell'acqua. "Nella gestione dei rifiuti siamo indietro, trasportiamo ancora i rifiuti a migliaia di chilometri di distanza. E nella depurazione siamo ancora nelle stesse condizioni, quindi gli amministratori locali dovrebbero comprendere che spetta a loro risolvere alcune problematiche del territorio e non scarichiamo sempre su altri, dal Governo alla Regione. Però bisogna fare squadra e avere anche la forza di dire che forse alcuni enti che non riescono più a dare servizi non possiamo più permetterceli. Alcuni Comuni al di sotto di una soglia di abitanti forse sono un lusso. Tutto questo va deciso in poco tempo, però ho l'impressione che sono ancora in tanti a pensare che le cose possano cambiare da sole, senza che invece proviamo noi a cambiarle".