Napoli

L’anno nuovo si apre con una doccia fredda per milioni di automobilisti italiani. Dal 1° gennaio 2026, le tariffe autostradali subiranno un incremento medio dell’1,5%. Una decisione che arriva dopo il via libera della Corte Costituzionale, che ha sbloccato gli adeguamenti all'inflazione precedentemente congelati tra il 2020 e il 2023. A Napoli, la notizia assume contorni ancora più amari. Sebbene si attenda la conferma ufficiale dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), il rincaro dovrebbe tradursi in un aumento di circa 5 centesimi per ogni euro di pedaggio. Questo porterebbe il costo per attraversare la Tangenziale di Napoli dagli attuali 1,00 euro a 1,05 euro.

Il paradosso del "Pay per Use"

L'aumento stride con le promesse dei mesi scorsi. L'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) aveva annunciato l'adozione del principio del pay per use, ovvero un sistema tariffario basato sugli investimenti effettivamente realizzati dai gestori. Il presidente dell’ART, Nicola Zaccheo, aveva ipotizzato un "abbassamento generalizzato dei pedaggi", ma i tempi della burocrazia e l'esito dei ricorsi legali hanno ribaltato lo scenario. Mentre la revisione dei Piani Economico-Finanziari (Pef) prosegue a rilento – con cali sperati solo tra il 2026 e il 2027 – la sentenza odierna sblocca gli arretrati, rendendo i rincari immediati.

Sotto la lente la sicurezza e l'organico

Resta aperta la questione della capacità di controllo dell’Autorità sulla rete autostradale (circa 8.000 km). I dati sulla trasparenza mostrano un organico sottodimensionato: a fronte di una pianta organica che dovrebbe prevedere 150 funzionari, a gennaio scorso se ne contavano solo 112, addirittura meno rispetto ai 116 registrati alla fine del 2023. Un gap che solleva dubbi sulla puntualità delle analisi spese dai gestori per la manutenzione e la sicurezza.

Le reazioni: "Un balzello ingiusto per il Sud"

Durissima la reazione politica, guidata dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli. "La Tangenziale di Napoli è l'unico asse viario autostradale in Europa interno a una città che è a pagamento", ha dichiarato Borrelli. "La Corte Costituzionale aveva chiesto al ministero di intervenire per evitare gli aumenti, ma il Ministro Salvini ha ignorato l'appello. Il risultato è l'ennesimo balzello che colpisce i napoletani e il Sud". Per i pendolari campani, dunque, il 2026 inizia con un nuovo ostacolo economico su una strada che, per molti, rappresenta l'unica via di collegamento rapido tra i quartieri della metropoli.