Napoli

"La Campania non ha bisogno del taglio di 23 istituti, soprattutto alla luce di un'ordinanza del Consiglio di Stato che sospende e non annulla il pronunciamento del TAR a favore della Regione Campania in merito alla corretta individuazione del numero delle autonomie scolastiche per l’anno 2026/2027".

E' quanto affermano il segretario generale della Flc-Cgil Napoli e Campania, Ottavio De Luca e il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci in merito all'incontro che si è svolto ieri in Regione sul piano di dimensionamento scolastico per il 2026/27. Flc e Cgil hanno ribadito la loro netta contrarietà al piano, già manifestata in una lettera aperta inviata al Presidente della Regione, Roberto Fico, al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale e all’Anci.

"Non ci sentiamo controparte rispetto alla Regione - sottolineano Ricci e De Luca - e comprendiamo la difficoltà generata dalla diffida inoltrata dal ministro Valditara, ma non possiamo condividere un metodo che estromette la partecipazione e il dialogo, soprattutto in questa fase di disaffezione alle istituzioni, con le comunità educanti, i dirigenti scolastici, le amministrazioni, le comunità e le parti sociali. Accettare l’invito a fare ‘proposte alternative’ senza avere neanche la certezza del loro accoglimento, significa tirare una coperta troppo corta, animando una guerra tra poveri priva di senso e di criteri accettabili e, neanche tanto implicitamente, avallare un metodo che continua a sottrarre spazi pubblici di discussione. Molti rappresentanti delle realtà provinciali e locali hanno evidenziato la grande difficoltà rispetto al piano proposto, ed hanno espresso contrarietà alla riduzione delle autonomie. Il piano e le proposte effettuate saranno poste al vaglio del livello politico per l’adozione dell’atto che ratificherà il dimensionamento degli istituti scolastici per l’anno scolastico 2026/2027. Dal nostro punto di vista, non ci sono né le premesse e non è condivisibile lo svolgimento, privo com'è di reale partecipazione affinché gli esiti siano accettabili".

"La Flc Cgil e la Cgil Napoli e Campania - conclude la nota - hanno espresso da subito e chiaramente la propria posizione di contrarietà rispetto al dimensionamento: in una regione come la Campania bisogna darsi l’obiettivo di investire e non ridurre la spesa pubblica ed essere su questo, probabilmente, più determinati".