Non è solo un tuffo, è un atto d’amore e di resistenza civile. Dopo quasi dieci anni di silenzio, il 1° gennaio 2026 alle ore 11:00, la storica tradizione del Cimento di Marechiaro torna nelle acque del borgo più celebre di Posillipo.
Nata oltre cinquant'anni fa e interrottasi intorno al 2016 per mancanza di ricambio generazionale, questa cerimonia collettiva rinasce oggi grazie alla spinta dei bagnanti storici e del movimento #mareliberonapoli. L’obiettivo è chiaro: trasformare un gesto goliardico in un potente simbolo di attivismo per il diritto al mare come bene comune.
Il ritorno del Cimento non è solo un rito di buon auspicio per temprare il corpo. Quest'anno, il tuffo collettivo si carica di significati politici e sociali. I partecipanti porteranno in acqua le istanze dei territori feriti: dalla lotta contro l'impatto dell'America’s Cup a Bagnoli, alla difesa di San Giovanni a Teduccio dall'espansione portuale, fino alla battaglia per liberare le spiagge di Posillipo dai cancelli dei privati.
L'emergenza ambientale a Cala Badessa
Il tema del mare pulito resta centrale, specialmente dopo i recenti disagi che hanno colpito il litorale. Proprio a ridosso delle festività, un guasto al collettore Arena Sant’Antonio ha causato lo sversamento di reflui a mare, con il preoccupante fenomeno del "geyser fecale" a Cala Badessa. Nonostante il ripristino delle linee di pompaggio verso Cuma previsto per oggi, la comunità locale ribadisce che tali criticità non sono più tollerabili per una città che vuole vivere di turismo e risorsa mare.
Istruzioni per il tuffo: sicurezza al primo posto
Gli organizzatori invitano alla massima prudenza per quello che è, a tutti gli effetti, uno shock termico per l'organismo. Le raccomandazioni per i partecipanti sono chiare:immergersi solo se in buone condizioni fisiche, evitare permanenze prolungate in acqua gelida, munirsi immediatamente di indumenti caldi e asciutti, tuffarsi in compagnia per garantire assistenza reciproca.
Dalla memoria al futuro
Se negli ultimi anni i tuffi erano proseguiti solo in forma spontanea (e talvolta rischiosa) tra gli scogli dello "Scoglione", il ritorno di un evento organizzato segna un punto di svolta. "Vogliamo unire memoria e futuro", spiegano i promotori. "Il mare deve essere libero, pulito e accessibile a tutti, tutto l'anno". L'appuntamento è fissato: il 1° gennaio, Napoli si ritrova a Marechiaro per brindare tra le onde e riprendersi, simbolicamente, il proprio orizzonte.