"A distanza di qualche mese a Sant'Arcangelo Trimonte ritorna il problema della potabilità dell'acqua. Dalle analisi effettuate dall'Alto Calore Servizi, agli inizi del mese di febbraio, è emerso che l'acqua non è idonea all'uso potabile". Questa la denuncia del gruppo di opposizione a Sant'Arcangelo Trimonte. "L'Alto Calore ha dato informazione di questo al sindaco e all'Asl con una nota, datata giovedì 5 febbraio e protocollata al Comune solo il 9 febbraio, in cui si comunicava l'esito delle analisi effettuate su due fontane pubbliche, da cui emergevano parametri non conformi ad un uso potabile dell'acqua, a causa della presenza dei batteri coliformi. Ma l'amministrazione Pisani non si è attivata per avvisare la popolazione. Il 13 febbraio l'Alto Calore ha dato comunicazione al Comune di Sant'Arcangelo Trimonte dell'esito delle controanalisi che confermavano la prima indagine. E' stato solo a questo punto che il Sindaco ha deciso di emettere l'ordinanza ed avvisare i cittadini di Sant'Arcangelo. Ma non tutti", è la polemica degli esponenti di minoranza.
"Infatti nell'ordinanza si specificava che il divieto di utilizzo per uso potabile dell'acqua era circoscritto al solo centro abitato. Nella nota dell'Alto Calore però si evince che l'inquinamento riguardava anche la rete idrica della zona rurale. Il gruppo di opposizione intende presentare un'interrogazione al sindaco per sapere i motivi della mancata tempestività nell'emettere l'ordinanza, quasi 10 giorni dal primo avviso dell'ACS, tempo durante il quale i cittadini hanno bevuto e usato acqua non potabile. Pretendiamo anche - si legge nella nota stampa - che l'amministrazione si preoccupi attivamente della nostra salute, ponendo in essere eventuali azioni nei confronti del gestore del servizio idrico finalizzate a impedire il ripresentarsi di questi fenomeni e attivare in futuro, in maniera celere, tutti gli adempimenti necessari per portare a conoscenza la popolazione di problematiche che mettono in pericolo la salute. Emettere semplicemente un'ordinanza, non pubblicata neanche sull'albo Pretorio online o sul sito istituzionale, infatti, non vuol dire informare la popolazione. Neanche affiggere pochi fogli, scarsamente leggibili e poco diretti, nel paese, è sufficiente per avvisare bene la cittadinanza del pericolo. E' nostra intenzione, infine, far luce anche sui motivi che rendono l'acqua che esce dai nostri rubinetti spesso non potabile. Ci attiveremo interessando anche gli organi preposti al controllo e alla tutela della salute pubblica".