È stata una mattinata difficile per la città di Caserta. Sono terminati da poco i funerali di Marco Mongillo, il giovane pizzaiolo di 19 anni, ucciso con un colpo di pistola alla testa.
Il fatto è avvenuto nel caldo pomeriggio di venerdì scorso, in un appartamento di via Capuccini, verso la periferia di Caserta, nel rione Rosalia. Il colpo di pistola sarebbe partito dall'amico d'infanzia, Antonio Zampella. Sul caso gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica perché il “gioco finito male” sembra non convincere. Mentre è incessante il dolore di Vincenzo Mongillo, il fratello di Marco che era con lui quel maledetto venerdì. Continui post su Facebook che parlano di suo fratello, che seppur più piccolo, era una sorta di guida per lui. Anche questa mattina, durante i funerali, Vincenzo ha continuato a chiamare suo fratello, nello straziante dolore di tutti, di quella vita spezzata troppo giovane, di quei sogni svaniti con un colpo di pistola alla testa.
In tanti hanno voluto dare l'ultimo saluto a Marco presso la chiesa del Buon Pastore, dove Don Antonello ha celebrato i funerali. Applausi nel silenzio del dolore, in quell'atmosfera surreale dove protagonisti sono i giovani. Tanti striscioni dedicati al pizzaiolo. “Una ferita profonda”, le parole di Don Antonello durante l'omelia, dove ci si interroga ancora come si sia arrivati a tanto e si cerca la verità.
Verità che anche la mamma di Marco chiede a gran voce, non sembra, infatti,convincere neanche alla famiglia la versione del gioco finito male. Don Antonello ha anche chiamato i giovani alla riflessione e soprattutto chiede che non ci sia vendetta ma di pregare per il pentimento dell'assassino.
Adesso Marco riposerà anche tra gli “angeli rossoblu”, quei tifosi della Casertana andati via troppo presto. Al ventenne è stato dedicato uno striscione al “Pinto” nei giorni scorsi e sarà per sempre annoverato in quell'angolo di tifoseria che non dimentica i “suoi angeli”. Caserta saluta quel sorriso dolce e quella grande voglia di vivere che Marco Mongillo aveva impressa nei suoi occhi.
Serena Li Calzi