Il giorno dopo la squalifica di sei mesi per irregolarità nella gestione del settore giovanile, il presidente dell'Avellino Walter Taccone non ci sta e commenta con toni piccati la sentenza del TFN e il dispositivo dello stesso Tribunale Federale Nazionale da cui sono emersi particolari, relativi alle memorie difensive presentate dai legali del numero uno del club irpino, che hanno suscitato più di una perplessità, sia sul web sia nell'ambiente biancoverde, in merito al rapporto del presidente con il direttore sportivo dei lupi, Enzo De Vito.
Il passaggio che ha fatto discutere è ormai noto a tutti: "La difesa del Prof. Taccone, rilevato che la gestione del Settore Giovanile della US Avellino era stata accordata al Direttore Sportivo, Avv. Enzo De Vito, il quale, in totale autonomia decisionale e con pieni poteri operativi era stato incaricato di gestire l’intero settore, concludeva per la non ravvisabilità a carico del deferito di alcuna responsabilità. Stesse conclusioni per la difesa della Società, la quale, in aggiunta evidenziava anche l’assenza, sul piano probatorio, di indizi di reità nei confronti dei soggetti deferiti, alcuni dei quali addirittura non tesserati". Questa la replica di Walter Taccone ai microfoni di Radio Punto Nuovo : “In questa estate sta succedendo un po’ di tutto: lo spostamento della gara di Coppa, il campo Partenio Lombardi, e poi questa sentenza che a quanto leggo sui social sembra voglia mettere in discussione il rapporto fra me e il direttore sportivo De Vito. Questi signori della procura hanno avuto il coraggio di scrivere che io ho scaricato le responsabilità della gestione del settore giovanile su Enzo De Vito, questo è assolutamente falso. Io ho semplicemente detto che come in tutte le attività imprenditoriali ci sono delle responsabilità; ma io per tutta questa situazione, scatenata da due genitori su 120 che hanno denunciato presunte irregolarità dopo che i loro figli non erano stati presi in carico per giocare, ho spiegato in una memoria di 120 pagine che non posso essere personalmente responsabile per errori altrui, errori che a scanso di equivoci non ha commesso De Vito con il quale il rapporto è e resta idilliaco. E’ una sentenza assurda, ma io non mi fermo qui e farò appello contro una sentenza che definisco semplicemente ridicola”. Chiusura sui lavori allo stadio: “Il campo pronto per la manifestazione del 18 agosto”.
Marco Festa