Sgomberata alle prime luci dell’alba la ex fabbrica Apof sulla statale 18, ritrovo da anni di circa un centinaio di immigrati senza fissa dimora, molti dei quali clandestini e fuggiti dai centri di accoglienza della zona. Le forze dell’ordine, condotte dalla questura e dal comando provinciale dei carabinieri di Salerno, guardia di finanza, polizia municipale, forestale, e vigili del fuoco in esecuzione di un decreto ispettivo disposto dalla procura della repubblica di Salerno, hanno fatto partire la maxi operazione, bloccando tutti gli accessi all’area ma nonostante ciò diversi migranti pare siano riusciti a fuggire. Fermati circa una cinquantina di immigrati per la maggior parte provenienti dal Marocco, Ghana, Senegal e Congo, tra questi anche indiani, pakistani, polacchi. Da tempo in molti chiedevano lo sgombero della struttura, e una sistemazione più idonea per i tanti immigrati regolari presenti. Ad Eboli nei mesi scorsi era stata presentata anche un’interrogazione per denunciare la presenza di amianto nel ex fabbrica dove gli immigrati erano accampati in tende di fortuna, senza acqua, senza servizi igienici essenziali, tra topi e rifiuti, sotto un tetto di eternit cancerogeno e dannoso per la loro salute. Più volte era stato richiesto l’intervento dell’autorità sanitaria, della questura e della prefettura. Molte delle persone che vivevano nell’ex opificio venivano dal precedente sgombero di San Nicola Varco, altra struttura abbandonata della periferia ebolitana. Il capogruppo al comune Cardiello " lo sgombero dell'ex Apof è una nostra vittoria a sostegno dei residenti di Santa Cecilia"
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Sara Botte