L'associazione Ariano in movimento chiede a tutti i Consiglieri di rompere il silenzio sulla gestione migranti ad Ariano e sul sequestro dell'ex Batavia. "Di fatto a sei giorni dallo sgombero registriamo solo la nostra di attenzione ed é per questo motivo che allarghiamo l'appello a tutte le associazioni che in passato si sono mostrate sensibili verso l'argomento. C'é bisogno di fare un ragionamento serio sull'accoglienza dei migranti a partire dall'individuazione di edifici pubblici per rendere più trasparente la gestione dei finanziamenti pubblici."
La nota dettagliata è a firma di Generoso Maraia:
"La descrizione che fanno i dipendenti del Comune nel sopralluogo del 12/09/2016 presso i locali “ex Batavia” siti alla contrada Cerreto lascia poco all’immaginazione circa le condizioni disumane dei migranti ospitati. Nella medesima relazione, prot. n. 21768, è palese l’esistenza di probabili reati perpetrati dai soggetti che hanno gestito l’accoglienza, infatti si parla di lavori edili non autorizzati dal Comune ma comunque svolti nel mentre i migranti alloggiavano nella struttura. Inoltre è documentata la presenza sul posto di personale della Cooperativa sociale “L’Eccellente” di Anselmo La Manna e Franco Carillo. Sarebbe utile chiarire il ruolo della cooperativa in questa vicenda anche perché tale cooperativa svolge diversi lavori per il Comune di Ariano e quindi si presume sia facile interloquire con i soci per chiarire l’esatta dinamica degli eventi.
A sottolineare la gravità della vicenda sta il fatto che l’immobile non è stato semplicemente sgomberato ma anche sequestrato, quindi molto probabilmente dovremo aspettare le risposte della magistratura. Ci chiediamo perché il Sindaco non ha tenuto sotto controllo quello stabile nonostante l’UTC del comune fosse stato informato dal proprietario sulle intenzioni di avviare dei “lavori di trasformazione dei locali in centro di accoglienza” in data 10 Agosto 2016 prot. 19455. Tutto si può affermare tranne che l’attenzione dell’amministrazione sia stata alta. Dal 24 di Agosto le strade di rione Martiri e Stazione si sono riempite di migranti. Come mai a nessun componente dell’amministrazione è venuto il dubbio che questi alloggiassero proprio in quell’immobile a cui non era stata concessa l’autorizzazione all’avvio dei lavori con nota dell’UTC prot. 19696 del 12 Agosto 2016?. Quello che invece si può affermare con certezza è che se l’attenzione fosse stata alta non si sarebbe giunti alla costruzione di un tugurio nella Città di Ariano.
Solo i dettagli possono far comprendere la gravità di quello che è avvenuto ad Ariano: 68 persone pranzavano in una stanza di 100 mq e dormivano in 20 al primo piano, in 27 al secondo piano e 21 al terzo livello. In una intervista, realizzata da un’emittente televisiva locale, i migranti raccontano di aver dormito in un vicino agriturismo, la notte successiva allo sgombero, in 24 in una stanza.
Il Sindaco deve farsi carico delle sue responsabilità rispetto a una vicenda ancora poco chiara. Due esponenti di Ariano in movimento hanno incontrato due migranti, nei pressi dell’agriturismo adibito a nuova dimora, i quali hanno confermato che 24 dei 68 migranti, rimasti in zona, la notte successiva allo sgombero, hanno dormito tutti in una sola stanza. La proprietà dell’agriturismo che attualmente li ospita è la stessa del locale posto sotto sequestro preventivo.
Sembra che il problema non sia stato risolto ma solo spostato. Lo sgombero letteralmente significa togliere un ingombro, il problema è che non si sa dove esso sia finito.
Mentre aspettiamo che la Procura di Benevento faccia chiarezza è urgente verificare dove attualmente dormono i 68 migranti ospitati nell’ex Batavia e se il loro spostamento abbia determinato nuove condizioni di sovraffollamento nei centri in cui sono confluiti."
Redazione