Avellino

 

di Andrea Fantucchio 

Hanno divelto degli infissi e poi sfondato una parete per portare via una cassaforte. Ma non ci sono riusciti. In compenso, prima del tentato furto, hanno mangiato delle banane, alcuni dolci e si sarebbero preparati anche un caffè. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stata proprio questa la dinamica di un tentato furto avvenuto ieri sera a Contrada Sant'Eustachio Pennini. Stessa zona dove, sempre in serata, è stata svaligiata un'altra abitazione. (Clicca sulla foto di copertina e guarda il video a fine articolo le foto dell'accaduto)

La casa presa di mira si trova fra il numero 85 e il 90. All'interno dell'abitazione ci sono ancora segni di effrazione sulla serratura di una porta che dà sul giardino.

Una ditta si sta occupando di aggiustare la parete abbattuta. Poco distante dalla cassa forte, però, si vedono ancora alcune mattonelle divelte.

I ladri sarebbero entrati da una terreno attiguo all'abitazione, da tempo abbandonato, utilizzando come rialzo blocchi di cemento.

«Ieri sera sono avvenuti due furti, uno nella parte bassa e uno in questa casa. Quando sono arrivato ho visto un'auto parcheggiata a centro strada. Il mio vicino era impaurito. Temeva che i ladri fossero ancora nella sua abitazione. Poi mi ha mostrato cosa fosse accaduto. All'interno c'erano gli infissi divelti e la parete abbattuta. I proprietari erano terrorizzati, hanno dormito altrove», racconta il vicino l'avvocato Antonio Rauzzino.

Sul posto, così come nel primo furto, sono intervenuti gli uomini ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Avellino. Proprio gli agenti della Volante, coordinati dal vicequestore Elio Iannuzzi, hanno eseguito i primi rilievi in zona. E poi si sono occupati di raccogliere elementi utili ai fini dell'indagine.

I due furti di ieri sera sono solo l'emblema di quanto accade da mesi in questa zona.

«I furti sono aumentati in modo esponenziale. Qui vicino i ladri sono entrati in casa di un residente due volte. Nella prima occasione è stato provvidenziale un allarme. Nel secondo caso, nell'abitazione c'era un ragazzo con le cuffie nelle orecchie. Non si è accorto di nulla. E forse è stato meglio così. Se li avesse incontrati chissà cosa poteva accadere», racconta l'uomo.

Capisce anche i problemi affrontati dalle forze dell'ordine: «Se ci sono poche volanti, non si può pretendere che riescano a essere in più posti contemporaneamente. Il problema è a monte, negli investimenti per il servizio di prevenzione. Il Comune poi aveva promesso di acquisire il terreno qui vicino, da dove sono passati i ladri. Ma al momento niente è stato fatto. Ed i furti continuano».

Un'altra testimonianza ce la fornisce la consigliera Laura Nargi. Più volte «visitata dai ladri» nell'ultimo anno.

«Una volta hanno tagliato i fili della corrente prima di entrare. Come cittadina sono spaventata: ho tolto gli oggeti di valore dell'abitazione. Con gli altri residenti ci teniamo in contatto e cerchiamo di informarci e incoraggiarci a vicenda. Certo, la paura di trovarti i ladri in casa è concreta. Come consigliera ho presentato una richiesta al comando di polizia municipale per installare altre videocamere. E' necessario intenfisicare i controlli», chiarisce la consigliera.

Della stessa opinione un'altra signora che abita qui in zona e spiega come i ladri entrino anche alle 18. A volte in pieno giorno: «Ormai dobbiamo attivare l'allarme anche quando siamo in casa. Che vita è mai questa?».