Battipaglia

"La città è sotto assedio. Un assedio permesso da altri ma che oggi non è più possibile tollerare e sostenere. Il costo da pagare per la mia gente è altissimo e non sono più disposta ad attendere chissà che. E' evidente che esiste un disegno criminale di sotterrare sotto ai rifiuti questa terra e avvelenarli con la puzza". A Battipaglia è allarme diossina per l'inferno di fuoco e fumo che ha riguardato un'azienda che recupera pneumatici usati, con la decisione di chiudere scuole e uffici nel raggio di due chilometri

Il sindaco di Battipaglia, Cecilia Francese, alza il livello dello scontro. E, indossando la fascia tricolore e accompagnata da tanti cittadini, ha deciso di bloccare l'ingresso dello Stir. Occupato l'impianto di trattamento dei rifiuti, con l'obiettivo di far raccogliere dalle istituzioni il grido d'allarme che arriva dalla Piana. 

"Dopo l'ennesimo rogo si passa ad atti estremi, atti che vanno al di là degli atti amministrativi. Io non voglio creare il problema dei rifiuti nella regione, ma se questo puo' essere l'unico modo affinché qualcuno della Regione venga a parlare con me e con la città, siamo a disposti anche a questo. Blocchiamo l'ingresso dei camion. Tanto ci muoveremo quando qualcuno della Regione, presidente o vicepresidente, verrà a parlare con noi e ci rassicurerà rivedendo il piano rifiuti".

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che ha convocato d'urgenza un tavolo tecnico a Roma con istituzioni e associazioni, ribadendo che quella in corso a Battipaglia è una guerra.