"Ha ragione su tutta la linea il procuratore di Napoli Nicola Gratteri. Non siamo davanti a paranze come da sempre benevolmente definite - spiega il deputato Avs Francesco Emilio Borrelli - ma veri e propri gruppi organizzati di baby criminali legati ai clan.
Il commando di cui faceva parte Emanuele Tufano quando è rimasto ucciso è lo stesso che a Gennaio 2025 in occasione dei "fuocazzi" organizzò una vera e propria guerriglia urbana nel quartiere Sanità costringendo alla ritirata diverse gazzelle dei carabinieri.
E' lo stesso gruppo criminale che alcuni giorni dopo il tragico evento mi accerchiò sempre nella Sanità mentre ero con una vera vittima di camorra Liudmyla Skliar la donna ucraina che il 5 novembre 2021 rimase ferita nel corso di una sparatoria tra delinquenti in cui erano coinvolti altri minori sempre legati allo stesso ceppo criminale.
Chi continua a giustificare e a difendere anche pubblicamente e "filosoficamente" questo nuovo modello della camorra sempre più radicato in città è di fatto complice".