Cresce l'economia della Campania seppur in modo contenuto per la “modesta espansione dei servizi e la “fiacchezza dell'industria manifatturiera”, mentre le costruzioni “sebbene in crescita hanno fortemente rallentato”. Dati lievemente contenuti rispetto al 2023 (dell'1,2 per cento) ma superiori alla media italiana e a quella del Mezzogiorno.
Presentato nella sede di Confindustria Benevento il rapporto dell'economia regionale elaborato dalla Banca d'Italia e relativo ai dati del 2024.
Il Rapporto regionale della Banca d’Italia mette periodicamente a disposizione delle istituzioni, del mondo accademico e di quello economico i risultati dell’attività di ricerca svolta a livello locale.
A portare i saluti Filippo Liverini, Vice Presidente Confindustria Benevento; Flavian Basile – Presidente Ance Benevento; Emilio De Vizia, Presidente Confindustria Campania; Antonella Tartaglia Polcini, Assessore alla cultura del Comune di Benevento.
L’introduzione è stata affidata a Daniela Palumbo, Direttrice della Sede di Napoli, Banca d’Italia. A presentare il Rapporto sull’Economia della Campania: Luca Sessa e Luca Antelmo, Divisione Analisi e ricerca economica territoriale, Sede di Napoli, Banca d’Italia
Infine l'intervento di Pasquale Lampugnale, Vice Presidente Piccola Industria Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco e di Antonella Malinconico, Professore Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari, Università degli Studi del Sannio.
Pasquale Lampugnale, vicepresidente nazionale Piccola Industria Confindustria
“La legge annuale sulle PMI in discussione in Parlamento va nella giusta direzione ma manca ancora una visione d’insieme strutturata e di lungo termine, basata su strumenti e incentivi che migliorino la produttività e il credito alle imprese - ha dichiarato Pasquale Lampugnale, vicepresidente nazionale di Piccola Industria Confindustria -. L’Italia è l’unico Paese che ha mantenuto il debito/PIL agli stessi livelli del 2019 e la cui economia privata (industria, costruzioni, turismo, trasporti) è cresciuta di quasi il 10% negli ultimi 5 anni, contro un aumento del 7% in Spagna, del 6.4% in Francia e un calo dell’1.9% in Germania”.
Secondo l'esponente degli industriali si tratta “è evidente che c’è un cambio di paradigma rispetto a un Italia eterno fanalino di coda e che questa crescita è stata trainata dalle imprese. Per proseguire in questo percorso, è prioritario introdurre incentivi automatici per gli investimenti a sostegno della transizione digitale delle PMI non ancora completata. Serve semplificare l’Ires premiale affinché diventi un valido strumento di rafforzamento patrimoniale, finalizzato ad un miglior sostegno da parte del mondo bancario alla crescita e alla competitività delle Pmi”.
Automotive ed export
A soffrire di più l'automotive “interessato nell'anno da una riduzione dell'attività”. E in un “quadro di rallentamento del commercio mondiale, le esportazioni campane, in forte crescita nel precedente triennio, sono diminuite. Calo – secondo l'indagine – riconducibile prevalentemente a quello dell'automotive” ma temperato dall'aumento “seppur più contenuto che nel periodo precedente, del farmaceutico e dell'agroalimentare”.
Occupazione e famiglie
Il rapporto presentato nella sede degli industriali sanniti fa emergere inoltre un aumento del numero degli occupati, sia dipendenti sia autonomi, occupazione che si è ampliata in particolare nelle costruzioni e nei servizi. Il reddito delle famiglie “è aumentato, sostenuto dalla graduale ripresa delle retribuzioni e dall'aumento dell'occupazione”. Crescono i consumi.
Digitalizzazione e attività innovative
La Campania è la quinta regione italiana per numero di imprese costituite tra il 2012 e il 2024, collocatesi in ampia parte nei settori del digitale e della ricerca e sviluppo.