Donald Trump ha annunciato via social media l’invio di lettere ufficiali ai leader stranieri, annunciando dazi variabili a seconda del rapporto con gli Stati Uniti. Con toni perentori, il presidente ha minacciato rincari fino al 50% sulle importazioni e ha posticipato all’1 agosto l’entrata in vigore delle tariffe inizialmente previste per il 9 luglio. Tra i Paesi colpiti, Giappone, Corea del Sud, Serbia, Sudafrica e diverse nazioni asiatiche e africane, con dazi oscillanti tra il 25% e il 40%.
Ue in bilico: trattative in extremis con Bruxelles
La proroga concessa da Washington offre all’Unione europea un’ultima finestra per scongiurare la crisi commerciale. A Bruxelles, la Commissione lavora per chiudere un accordo di principio con gli Usa, anche se la partita resta delicata. Il commissario Dombrovskis ha ribadito la volontà dell’Ue di evitare lo scontro e trovare una soluzione negoziale. Intanto, il governo italiano mantiene un basso profilo ma spinge per un’intesa che limiti i danni per l’export agroalimentare.
L’Italia cerca un compromesso per salvare l’export
Giorgia Meloni ha intensificato i contatti diplomatici, parlando con Macron, Merz e von der Leyen per rafforzare la linea comune europea. Il ministro Giorgetti ha dichiarato che un livello di dazi al 10% sarebbe gestibile, ma una tariffa del 17% sugli alimenti metterebbe in difficoltà soprattutto Italia e Francia. Francesco Lollobrigida, titolare dell’Agricoltura, ha sottolineato la necessità di evitare contromisure europee che danneggerebbero le filiere italiane.
Mattarella avverte: il protezionismo minaccia la pace
Dalla Croazia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilanciato il suo messaggio contro il protezionismo, definendolo una minaccia alla pace e alla cooperazione internazionale. Pur senza menzionare direttamente Trump, ha condannato la logica delle barriere commerciali, lodando l’Unione europea come esempio di convivenza pacifica fondata sull’interscambio.
L’impatto economico: tra incassi record e rischi concreti
Secondo il Financial Times, a maggio gli Stati Uniti hanno incassato 24,2 miliardi di dollari dai dazi. Ma il dato si accompagna a un calo del 43% delle importazioni cinesi. Il rischio di frenare gli scambi internazionali è concreto. Anche l’export europeo di acciaio e alluminio è in calo, colpito dalle tariffe al 50% imposte da giugno. Gli operatori del settore parlano già di ordini fermi e rallentamenti strutturali nella filiera.