"La proposta della Commissione Europea rappresenta un attacco frontale all’agricoltura e alla tenuta sociale ed economica dell’Unione”.

Così Carmine Fusco, Commissario Regionale della CIA Campania, commenta la presentazione del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034 da parte della presidente Ursula von der Leyen. Il riferimento è alla drastica riduzione delle risorse destinate alla Politica Agricola Comune, che , secondo Fusco, “viene di fatto annacquata dentro un Fondo Unico, con un taglio che sfiora il 30%. Una decisione irresponsabile, che arriva in un momento di crisi globale, guerre commerciali e instabilità dei mercati, proprio quando l’Europa avrebbe dovuto rafforzare la sicurezza alimentare e l’autosufficienza produttiva”.

Le dichiarazioni seguono la marcia di protesta organizzata il 16 luglio a Bruxelles dalla Cia-Agricoltori Italiani, con in testa il Presidente Nazionale Cristiano Fini , insieme ad altre delegazioni europee del Copa-Cogeca. Migliaia di agricoltori si sono radunati davanti alla sede della Commissione Ue, in attesa dell’annuncio sul bilancio, per chiedere rispetto, risorse adeguate e un futuro certo per il comparto.

“Invece, continua Fusco, ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione che gli interessi dell’Europa stanno altrove. Non nei conti degli agricoltori, né nella salvaguardia del modello agroalimentare europeo. Con questa riforma, i settori produttivi e gli Stati membri saranno messi in concorrenza tra loro, e nemmeno i 300 miliardi promessi , già inferiori agli stanziamenti attuali, potranno evitare il collasso del sistema agricolo”.

Fusco fa suo l’appello alla responsabilità politica delle istituzioni europee lanciato dal Presidente Nazionale Fini: “Anche dalla Campania, chiediamo alla Presidente Von der Leyen di spiegare come intenda garantire l’approvvigionamento alimentare dei cittadini europei. La scelta di sacrificare l’agricoltura per altri obiettivi, come la spinta alla difesa militare, è miope e pericolosa. Se non si corregge la rotta, si rischia la fine dell’agricoltura europea così come l’abbiamo conosciuta”.