Il ritorno del risparmio: numeri da record dopo vent’anni. Dopo anni di incertezza economica e di sfiducia, gli italiani sembrano aver ritrovato la via del risparmio. L’Indagine 2025 sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani, presentata da Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi, fotografa un quadro in evoluzione positiva: il 58% del campione si definisce risparmiatore, il dato più alto dal 2005 a oggi. Il minimo storico risale al 2014, con appena il 39%, segno che la crisi aveva lasciato ferite profonde. Ora, complice la cautela verso il futuro e un contesto ancora incerto, gli italiani tornano a mettere da parte.
I più attenti al risparmio restano gli uomini (61%), le persone con un titolo di studio elevato e, in particolare, gli over 55, che in molti casi continuano a sostenere economicamente figli e nipoti. L’acquisto di case per i figli rappresenta il 22% delle scelte immobiliari degli ultra-cinquantacinquenni, una conferma del ruolo del mattone come investimento familiare e intergenerazionale.
Finanza personale: sicurezza prima di tutto, ma cresce il disinteresse per la Borsa
Nelle scelte di investimento permane una forte propensione alla prudenza. Il 47% degli intervistati indica la sicurezza come obiettivo prioritario, in calo rispetto agli anni precedenti ma ancora predominante. A contribuire a questa cautela è anche un basso livello di alfabetizzazione finanziaria: solo 4 italiani su 10 si dichiarano competenti sul tema.
Le obbligazioni restano lo strumento finanziario preferito: un quinto dei risparmiatori le possiede e il 44% di questi ha effettuato operazioni nel corso dell’ultimo anno, con un rapporto di due a uno tra acquisti e vendite. In netta minoranza gli investitori in Borsa: appena il 4,6% del campione ha operato sul mercato azionario negli ultimi dodici mesi, confermando la distanza tra il risparmiatore medio italiano e i mercati finanziari.
Silver Age: gli anziani trainano il risparmio e il welfare familiare
Una delle novità dell’edizione 2025 è il focus sulla Silver Age, ottenuto grazie a un sovra campionamento di 200 individui tra i 60 e gli 85 anni. Questa fascia della popolazione si conferma protagonista della vita economica italiana. I senior non solo risparmiano con maggiore regolarità, ma assumono un ruolo centrale nel sostegno delle nuove generazioni, sia dal punto di vista finanziario che affettivo.
Il risparmio, per gli over 80, è innanzitutto precauzionale, legato a possibili problemi di salute e imprevisti. Ma al tempo stesso, sette su dieci ritengono importante lasciare almeno la casa ai figli, mentre quasi la metà considera l’eredità un vero e proprio dovere morale. Si delinea così una generazione di “nonni responsabili”, radicata nei valori tradizionali, ma ancora attiva e partecipe nella gestione economica della famiglia.
Una fotografia in chiaroscuro: più risparmio, ma anche più timori
L’Indagine 2025 racconta un’Italia che torna a risparmiare con convinzione, ma che rimane diffidente verso gli strumenti finanziari e poco propensa a esporsi. La casa continua a essere vista come bene rifugio e patrimonio da tramandare, mentre la cultura finanziaria fatica a diffondersi. Sullo sfondo, le preoccupazioni per la terza età, per la salute e per il futuro delle nuove generazioni, che spingono i cittadini – soprattutto i senior – a farsi carico del benessere familiare oltre i limiti dell’età lavorativa.