Salerno è 113 su 114 province analizzate per quantità di tasse pagate dalle imprese secondo la settima edizione del dossier “Comune che vai, Fisco che trovi” presentato a Roma presso la sede nazionale di CNA. Mentre a livello nazionale si registra un lieve calo della tassazione sulle imprese CNA Salerno deve amaramente prendere atto che le nostre imprese artigiane pagano più tasse di quasi tutta Italia e tutto quello che incassano fino al 27 luglio viene divorato dalle tasse. Anche in questo caso, con una bella differenza rispetto alla media nazionale, dove invece le imprese devono lavorare per il fisco solo fino al 9 luglio, conquistando anche due giorni in meno rispetto all’anno precedente.
Dalla fotografia scattata dall’Osservatorio CNA, Bolzano si conferma sul gradino più alto del podio con una tassazione al 46,3% mentre a chiudere la graduatoria dei 114 capoluoghi di provincia è Agrigento con una pressione fiscale complessiva del 57,4% anticipata dal 57,2% di Salerno che si conferma quindi la seconda città di Italia per tassazione.
Il rapporto della CNA nello specifico rappresenta un’impresa individuale che utilizza un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio di proprietà destinato alla vendita di 175 mq con valori immobiliari di 500mila euro in tutti i comuni, ricavi per 431mila euro e un reddito d’impresa di 50mila. Il Presidente CNA Salerno, Antonio Citro si unisce all’appello del Presidente Nazionale Dario Costantini per il quale il livello di tassazione resta molto elevato e rappresenta un vincolo alla crescita. “Le imprese meritano un fisco più leggero, più semplice e più equo” ha detto Citro.
Le differenze territoriali riflettono in particolare le addizionali regionali e comunali sul reddito, l’Imu e l’imposizione per raccolta e gestione rifiuti.
Simona Paolillo, segretario di CNA Salerno, sulla stessa linea del segretario Gregorini ha rilevato come la pressione fiscale sia minore nelle province più efficienti. “Impressiona che in alcune aree del Paese il fisco assorbe quasi il 60% del reddito e che Salerno sia fanalino di coda - ha detto la direttrice di CNA Salerno- è necessaria una riforma che garantisca un sistema di equa tassazione e un monitoraggio per garantire livelli costanti di pressione fiscale, soprattutto sulle pmi. E a livello locale garantire una maggiore efficienza amministrativa".
A livello Campano, il TTR ovvero l’aliquota fiscale totale per un’azienda di Avellino è del 51,8% posizionando il territorio irpino al 48esimo posto nella classifica nazionale, segue la provincia casertana affermandosi al 74esimo posto a livello nazionale con un’aliquota che misura il 52,%, poi c’è Benevento con un TTR al 54,3% e un posizionamento 93esimo posto della graduatoria di “Comune che vai fisco che trovi” e Napoli con un TTR al 54,9% ed un 101 posto sul panorama nazionale. Ultima in classifica a livello regionale e penultima a livello nazionale Salerno con un TTR del 57,2%.
“Una disomogeneità che non aiuta chi fa impresa e che deve essere attenzionata in questa delicata fase politica che stiamo vivendo a livello regionale - ha aggiunto il coordinatore regionale di CNA, Lucio Ronca e poi l’appello - per aiutare veramente le imprese bisogna partire da queste analisi nelle politiche di intervento”.
Il rapporto inoltre rileva che il livello di tassazione è più elevato nelle province dove è minore l’efficienza della gestione e della qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese. In media nel nord-Italia la pressione fiscale è più lieve rispetto al Sud.
Nel complesso la divergenza territoriale rimane di 11 punti come l’anno precedente. Soltanto in 10 comuni il total tax rate è inferiore al 50%. Tra le grandi città Milano è in 18ma posizione con una pressione complessiva al 50,5% che consente di smettere di lavorare per il fisco il 3 luglio, a Palermo il tax free day è il 7 luglio (46ma in classifica), il 12 luglio a Roma e Genova, il 15 a Torino che mostra un total tax rate al 53,9%, il 17 a Firenze, il 19 luglio a Napoli mentre a Bologna si deve attendere fino al 23 luglio.