"In questi giorni difficili ho capito davvero il valore della solidarietà, quella vera, quella che non si compra e non si baratta". Così Ciro Brosca l'operaio sindacalista della Aurubis di Pianodardine ad Avellino commenta sui social le lunhe ore di sicopero e protesta, scattate dopo il suo licenziamento.
Siete stati il mio scudo
"Voglio dire GRAZIE alla mia famiglia, che è stata il mio scudo e la mia forza, ai colleghi che non si sono voltati dall’altra parte, che hanno scioperato e alzato la voce per difendere un principio: la giustizia. A loro dico di restare a testa alta, di non piegarsi, nessuna paura: io resterò al vostro fianco". Dice Ciro Brosca.
La solidarietà della comunità
"E grazie ai miei amici, ai miei compaesani, alla Fismic Page Avellino, a Don Vitaliano Della Sala, Vittorio D'Alessio Sindaco - Città di Mercogliano, la sua coalizione e le opposizioni, tutti non si sono limitati a “starmi vicino”, ma hanno perorato la mia causa, condiviso i miei ideali e fatto sentire che non sono solo in questa battaglia.
Sì, sono stato licenziato.
Un fulmine a ciel sereno, ma forse con un obiettivo preciso: punire chi non si piega, chi non tace, chi difende i diritti dei lavoratori anche quando è più comodo stare zitti." (...)
La battaglia di Ciro
La mia battaglia adesso continua, e lo farà in un’aula di tribunale, con la forza della verità e la consapevolezza che la mia dignità non è in vendita. Ho sempre fatto il mio dovere, da lavoratore e da delegato sindacale.
Non sono mai stato un assenteista, non ho mai abusato dei permessi, e ho sempre cercato di fare le cose nel modo giusto, anche quando non conveniva. Oggi pago il prezzo della mia coerenza, ma lo pago a testa alta.
Perché chi ha la coscienza pulita non ha paura di niente.
Ogni sera posso guardarmi allo specchio e dormire tranquillo, sapendo di non aver mai tradito i miei principi.
La mia lotta è appena iniziata.". Conclude Ciro Brosca.
E continuerò a combattere, con la forza di chi ha accanto persone vere, oneste, coraggiose.
Perché la giustizia prima o poi arriva, e quando arriverà, voglio che trovi me in piedi, non piegato.
La dignità non si licenzia.