Avellino

Gianluca Festa ha deciso di rinunciare all’udienza preliminare e affrontare direttamente il processo dell’inchiesta “Dolce Vita”. La richiesta di giudizio immediato è stata formalizzata dal suo legale, l’avvocato Luigi Petrillo, che ha trasmesso l’istanza alla Procura di Avellino. Una scelta non comune, che implica la rinuncia a riti alternativi come il patteggiamento o il giudizio abbreviato, strumenti che garantirebbero sconti di pena in caso di condanna.
Optare per il giudizio immediato, dunque, è una dichiarazione di fiducia nella propria innocenza e nella volontà di affrontare apertamente le accuse. Con questa decisione Festa esclude anche la possibilità di un’archiviazione in fase preliminare e accetta di misurarsi subito con il tribunale.

L’inchiesta “Dolce Vita”: accuse e sviluppi

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Avellino, riguarda presunti episodi di corruzione, peculato, rivelazione di segreto d’ufficio, ricettazione e associazione a delinquere. Nel fascicolo figurano ventotto imputati, tra cui ex dirigenti comunali, funzionari e collaboratori dell’amministrazione guidata da Festa.
Al centro delle contestazioni, secondo gli inquirenti, ci sarebbero concorsi pubblici pilotati per l’assunzione di vigili urbani e funzionari, oltre a presunti affidamenti diretti di lavori pubblici in violazione del principio di rotazione. In particolare, due appalti per l’efficientamento energetico di Palazzo De Peruta – del valore complessivo di circa 250 mila euro – sono finiti nel mirino della magistratura. Festa, che si proclama estraneo a ogni illecito, ritiene che il processo sarà l’occasione per raccontare la propria versione dei fatti e chiarire pubblicamente ogni passaggio della vicenda.

Il ritorno politico: accordo con Edmondo Cirielli

Parallelamente alla scelta giudiziaria, l’ex sindaco ha ufficializzato il suo ritorno sulla scena politica. Dopo un confronto diretto con Edmondo Cirielli, viceministro e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Campania, è arrivato l’accordo per la candidatura di Festa nella “lista del presidente”.
Il simbolo, già pronto, riporta la dicitura “Cirielli presidente per la Campania – Moderati e Riformisti”, denominazione che curiosamente richiama quella del gruppo consiliare regionale fondato da Livio Petitto, oggi in Forza Italia. Proprio con Petitto, che sarà sostenuto da Laura Nargi – ex vicesindaca e un tempo alleata di Festa – si preannuncia un confronto diretto nel capoluogo irpino, un vero derby politico che potrebbe rimescolare le alleanze locali.

Le resistenze e il calcolo politico del centrodestra

La candidatura di Festa non è stata accolta senza tensioni all’interno della coalizione. Forza Italia, per voce del coordinatore regionale Fulvio Martusciello, aveva inizialmente posto un veto sulla sua presenza nelle liste. A prevalere è stato però il ragionamento politico: nel capoluogo irpino serviva un nome capace di attrarre consenso oltre i confini tradizionali di Fratelli d’Italia e consolidare il fronte moderato. Cirielli ha quindi scelto di puntare sull’ex sindaco come figura in grado di intercettare voti trasversali e dare forza alla lista in una provincia dove il centrodestra cerca da tempo una leadership stabile.

Il videomessaggio agli avellinesi

Nelle prossime ore, Festa diffonderà un videomessaggio in cui spiegherà le ragioni della sua scelta. Due minuti per rivolgersi direttamente agli avellinesi e chiarire la decisione di andare a processo senza attendere l’udienza preliminare. Nel messaggio, già registrato, l’ex primo cittadino annuncia di voler affrontare il procedimento “guardando in faccia chi accusa” e di voler chiarire “cosa è realmente accaduto”. La linea comunicativa è quella della trasparenza e della fermezza, in una strategia che unisce la battaglia legale al rilancio politico. Festa dovrà ora misurarsi su due fronti. Il primo è quello giudiziario, con un processo che si annuncia lungo e complesso, nel quale dovrà difendersi da accuse pesanti. Il secondo è quello elettorale: il 23 e 24 novembre, gli elettori campani saranno chiamati a scegliere il nuovo governo regionale.Per l’ex  sindaco di Avellino, la sfida non è soltanto politica ma anche personale: riconquistare credibilità pubblica, ricostruire una rete di consenso e tornare protagonista nel panorama amministrativo irpino.