Avellino

"Esprimiamo forte preoccupazione per la situazione in cui si ritrova da un punto vista produttivo ed occupazionale la Denso Thermal Systems di Avellino. 

Nell’ultimo anno l’azienda attraverso una procedura di licenziamento collettivo con esodo volontario ed incentivato ha accompagnato in Naspi circa 120 lavoratori e la forza lavoro è destinata a ridursi ulteriormente se non si mette un freno a questa emorragia che rischia di compromettere un pilastro importante e strategico dell’industria Irpina".

 L'intervento è di Gaetano Altieri segretario Uilm Avellino e Benevento che fa questa riflessione:

La Denso di Avellino  sconta due difficoltà che la stanno mettendo in ginocchio: La prima è legata alla crisi del  settore dell’automotive, che ha colpito le case automobilistiche Europee a seguito delle restrizioni  adottate da parte dell’Unione Europea. Tali scelte si sono rivelate catastrofiche per il nostro tessuto industriale di settore e l’auspicio per evitare la perdita di migliaia di posti di lavoro e’ che possano essere riesaminate come anticipato di recente dalla presidente Von der Leyen, affinché si arrivi ad una revisione del regolamento auto.

La seconda è legata alle scelte adottate da parte di Stellantis che anziché affidarsi come avviene da più di un decennio ad un  fornitore (Denso Avellino) posizionato strategicamente a ridosso degli stabilimenti più importanti del Mezzogiorno quali quelli di Melfi, Atessa, Cassino e Pomigliano per la fornitura dei climatizzatori, sta assegnando commesse importanti alla Valeo Francese che ha le sue produzioni in Marocco. E qui pur volendo condividere e sostenere le richieste avanzate di recente dal nuovo amministratore delegato di Stellantis Filosa, di cambiare le regole in Europa puntando sulla libertà tecnologica senza restrizioni dannose per il mercato e l’industria Italiana del settore, critichiamo con fermezza le dichiarazioni rilasciate in merito alla presunta attenzione  che Stellantis dedica ai  fornitori che operano in Italia. Assistiamo al contrario ad una politica  di Stellantis tesa esclusivamente alla riduzione dei costi, assegnando spesso commesse importanti a competitor che producono  in Marocco.

La Denso di Avellino è messa sotto pressione da questa politica e rischia anche in caso di una ripresa del settore di pagare un prezzo salatissimo per effetto della nuova visione di Stellantis.

Notiamo di conseguenza da parte di Denso una disattenzione evidente nei confronti dello stabilimento di Avellino dove non sono previsti investimenti significativi,  senza i quali si rischia un impoverimento tecnologico e culturale senza precedenti.

Vediamo come Uilm un orizzonte grigio che tende al nero,  con centinaia di esuberi ancora da gestire e la possibilità di poter utilizzare solo per un anno a partire dal prossimo mese di dicembre il contratto di solidarietà difensivo. Poi non ci saranno più ammortizzatori sociali conservativi.

Nasce con urgenza per queste ragioni la necessità di chiedere con il supporto delle segreterie nazionali un incontro ministeriale alla presenza del Ministro Urso per evitare che questa negativa tendenza diventi una condizione irreversibile con conseguenze drammatiche sul piano occupazionale".