Il nuovo provvedimento interessa tutti i carichi fiscali e contributivi iscritti a ruolo e non ancora saldati, affidati agli agenti della riscossione in un arco temporale di oltre vent’anni, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. L’obiettivo è alleggerire la pressione sui contribuenti e ridurre il contenzioso fiscale, permettendo di pagare solo le imposte originarie senza ulteriori maggiorazioni. Potranno aderire alla nuova rottamazione i contribuenti, persone fisiche o giuridiche, che abbiano debiti aperti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Sono inclusi anche coloro che sono decaduti dalle precedenti definizioni agevolate, come la Rottamazione Quater, per mancato o ritardato pagamento delle rate. Restano esclusi i debiti legati ad aiuti di Stato da restituire, le sanzioni penali e le somme dovute a titolo di danno erariale.
Modalità di pagamento
La formula prevista nel 2026 sarà più flessibile rispetto al passato. Si ipotizza un piano di pagamento esteso fino a dieci anni, con un massimo di centoventi rate mensili. La decadenza dai benefici scatterà solo dopo otto rate non pagate, non necessariamente consecutive. In alcuni casi, per importi superiori ai cinquantamila euro, potrà essere richiesto un versamento iniziale a titolo di acconto. Chi aderirà pagherà soltanto l’importo netto del debito tributario, senza dover corrispondere interessi di mora, sanzioni amministrative o compensi di riscossione. In sostanza, si tratta di un taglio complessivo che può superare anche il quaranta per cento del valore originario delle cartelle. L’effetto economico sarà duplice: alleggerire il carico fiscale dei cittadini e ridurre l’enorme mole di crediti inesigibili accumulati dallo Stato.
Le tempistiche
La domanda di adesione dovrà essere presentata entro termini che saranno fissati con un decreto dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione subito dopo l’approvazione definitiva della legge di bilancio. Si prevede una finestra di circa tre o quattro mesi per presentare l’istanza, con le prime rate da versare a partire dal secondo semestre del 2026. La nuova rottamazione rappresenta un ulteriore passo nella strategia di pacificazione tra cittadini e Fisco. Dopo quattro edizioni precedenti, il Governo punta a una misura più sostenibile, che eviti il rischio di decadenze immediate e incoraggi la regolarizzazione graduale dei debiti. Resta da capire se la misura sarà davvero l’ultima o se, come già accaduto in passato, la “pace fiscale” continuerà a ripetersi a ogni nuova manovra.