Salerno

"Stamattina, andando in tribunale per il processo di papà, ho visto uno striscione: "Giustizia per Fabio Cagnazzo." I giornalisti presenti hanno riportato che tra quei manifestanti c'erano amici e colleghi militari. Se è così, è ancora più grave: significa che qualcuno, pur appartenendo a un'istituzione che dovrebbe difendere la legalità, sceglie di esporsi pubblicamente a favore di un imputato su cui, in aula, si è parlato di condotte gravissime, anomalie e comportamenti tutt'altro che trasparenti". Lo scrive Antonio Vassallo, figlio del sindaco pescatore, Angelo, sul suo profilo. "Se io indossassi una divisa e credessi davvero nei valori che rappresenta, oggi proverei imbarazzo nel vedere certe scene. Quello che ho provato non è stata rabbia, ma disgusto. Disgusto per chi preferisce ignorare il peso delle carte, delle intercettazioni, delle omissioni e delle irregolarità ricostruite in quindici anni di indagini. Un'immagine pesante, che racconta più di qualunque parola gli orrori che abbiamo vissuto e che, purtroppo, continuiamo a vivere", conclude Antonio Vassallo.