Al centro dell’incontro “Biodiversità, sostenibilità ambientale e alimentazione”, organizzato dal National Biodiversity Future Center (NBFC), si è imposta con forza la voce della Cia Campania.

È stata infatti proprio l’organizzazione agricola regionale a richiamare l’attenzione su un tema che riguarda non solo il mondo agricolo, ma la salute e il futuro delle comunità. Durante il suo intervento, il commissario regionale della Cia Agricoltori italiani Campania, Carmine Fusco ha raccontato con grande chiarezza le difficoltà che ogni giorno affrontano le aziende che scelgono di lavorare senza pesticidi e con metodi rispettosi dell’ambiente.

“È giusto parlare di biologico, ha detto, ma prima di tutto dobbiamo assicurarci che esistano regole che lo difendano davvero”.

Oggi, ha spiegato, i produttori che seguono percorsi rigorosi si trovano esposti a una concorrenza sleale: chi non rispetta gli stessi standard entra comunque sul mercato, spesso con prezzi più bassi e senza un vero controllo sulla provenienza dei prodotti.

Il punto critico, per la Cia, è la tracciabilità, o meglio la sua mancanza. Fusco ha descritto una filiera in cui è ancora troppo difficile sapere con precisione da dove parta un prodotto, dove venga trasformato e come arrivi ai consumatori. Una situazione che penalizza proprio chi lavora onestamente e vorrebbe che il proprio impegno fosse riconosciuto. 

Parlando di biodiversità, Fusco ha ricordato che i campi coltivati in modo naturale, senza pesticidi, sono ambienti ricchi di vita e per questo, ha ribadito, le aziende che scelgono la via del biologico vanno protette e sostenute, perché rappresentano un investimento per la qualità del cibo e per l’equilibrio degli ecosistemi.

Un altro tema particolarmente sentito dalla Cia è quello dell’alimentazione dei bambini. Fusco ha insistito sulla necessità di garantire cibo di prima qualità nelle mense scolastiche, sottolineando quanto sia importante che i più piccoli crescano con prodotti sani, controllati e realmente tracciabili.

In questo contesto, ha ricordato, gli agriasili, le fattorie didattiche e i centri agricoli sociali svolgono un ruolo decisivo: non solo offrono servizi educativi, ma insegnano ai bambini il valore della terra, del cibo e della biodiversità.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha accolto positivamente questo approccio. Ha ribadito di essere favorevole a un miglioramento della qualità del cibo nelle scuole, ma ha anche espresso una preoccupazione concreta: evitare che un aumento di qualità significhi un aumento dei costi a carico delle famiglie. “È un obiettivo giusto, ha detto, ma dobbiamo trovare il modo di renderlo sostenibile”.

Carmine Fusco ha chiuso il suo intervento con un messaggio semplice ma potente: "Proteggere chi produce senza pesticidi significa proteggere la salute delle persone e il futuro dei territori. Una filiera trasparente, controllata e basata sul rispetto dell’ambiente non è solo una scelta agricola, è una scelta di comunità".