Benevento

Unimpresa Irpinia Sannio, associazione di rappresentanza delle imprese delle aree interne della Campania, si rivolge speranzoso al Presidente della Regione, Roberto Fico, affinché alle dichiarazioni di attenzione verso Irpinia e Sannio seguano scelte politiche coerenti e concrete. La prima, imprescindibile, riguarda la nomina
dell’Assessore alle Attività Produttive.
“Se l’obiettivo è davvero creare sviluppo nelle aree interne, territori che soffrono spopolamento, desertificazione industriale e marginalizzazione istituzionale, - dichiara il presidente Ignazio Catauro - la soluzione non può essere la designazione di un esponente riconducibile alla più stretta cerchia di Vincenzo De Luca, per giunta
salernitano. Sarebbe la definitiva archiviazione delle aree interne, non solo dal punto di vista politico, ma economico e produttivo. Un regalo deleterio per l’intera Campania”.
Unimpresa Irpinia Sannio chiede invece un assessore che viva, conosca e studi da anni questi territori; una figura radicata, capace di rappresentare chi produce lontano dai grandi centri di potere. “Perché è bene dirlo con chiarezza, - continua Catauro - i consiglieri riconducibili a De Luca non sono né necessari né determinanti per la
maggioranza che sostiene Fico e il Partito Democratico. La stabilità istituzionale è garantita da un assetto ampio e da un’opposizione che, finora, ha dimostrato senso di responsabilità. Non esiste dunque alcuna ragione politica che giustifichi concessioni a vecchi apparati”.
Il tutto anche alla luce del caso della Camera di Commercio Irpinia Sannio: “tre anni di commissariamento illegittimo sono un esempio di quello che è stato capace di fare l’ex presidente De Luca e i suoi sodali salernitani”, continua il presidente Unimpresa Irpinia Sannio.
Nella nota di Unimpresa si invita a guardare quanto accaduto con la Camera di Commercio Irpinia Sannio per comprendere cosa significhi affidare il destino delle aree interne a logiche di potere predatorie, in violazione oltre che della legge anche di un agire istituzionale moralmente inaccettabile e profondamente vergognoso. L’ente è
commissariato da oltre tre anni, un caso unico in Italia, mai verificatosi, in palese violazione delle norme che regolano queste istituzioni. Un commissariamento nato per tre mesi e prorogato sine die, con un commissario non appartenente ai ruoli regionali, come invece la legge imporrebbe.
Il risultato? Un costo diretto per le imprese di Avellino e Benevento che sfiora i 10mila euro al mese per il solo commissario. Ma non basta. In violazione delle leggi italiane e dei regolamenti ministeriali e regionali, il commissario ha nominato due funzionari della Camera di Commercio di Salerno, caricando ulteriormente le imprese delle aree interne di circa 15mila euro mensili.
Il paradosso diventa grottesco se si considera che, prima di queste nomine, la Camera di Commercio di Caserta aveva garantito il supporto dell’allora segretario generale a titolo completamente gratuito. Zero costi per le imprese irpine e sannite. Oggi, invece, si spendono circa 25mila euro al mese per sostituire un servizio che funzionava senza oneri. E per un tempo mai così esteso. “Un disegno chiaro e reiterato. – rincara il presidente Catauro - Non è un episodio isolato. Il presidente della Camera di Commercio di Salerno, Andrea Prete, ha raggiunto così un obiettivo che inseguiva da oltre un decennio, ovvero il controllo delle Camere di Commercio di Avellino e Benevento. Esistono atti e richieste formali di commissariamento che risalgono a due governi fa. Oggi quel disegno è realtà. Purtroppo”. Ancora più grave è che lo stesso Prete, presidente della Camera di Commercio di Salerno, sia stato legittimato a rappresentare le imprese irpine e sannite, arrivando persino a premiare le imprese storiche delle due province nella sua veste salernitana. Una scena che Unimpresa definisce umiliante e inaccettabile per la dignità dell’intero tessuto produttivo delle aree interne della Campania.
Per questi motivi, Unimpresa Irpinia Sannio annuncia che presenterà un esposto- denuncia per la verifica di eventuali e plurime violazioni di legge nei confronti di Vincenzo De Luca, del commissario Carmine Pettrone e del responsabile del procedimento di rinnovo, Raffaele De Sio.
Un percorso che potrà coinvolgere, se del caso, le Procure della Repubblica di Napoli e di Avellino. L’appello al Presidente Fico da parte di Unimpresa Irpinia Sannio è insieme un atto di fede e l’ultima strada percorribile per salvare il future delle aree interne della Campania.
“Caro Presidente Fico – dichiara Ignazio Catauro – ci aiuti a liberarci dal giogo distruttivo di chi, in questi anni, ha soltanto sottratto risorse a un territorio interno già duramente provato. Non consegni uno strumento decisivo per lo sviluppo come l’Assessorato alle Attività Produttive a persone che potrebbero presto dover rispondere del loro operato davanti alla magistratura. Sarebbe un atto di giustizia, ma soprattutto un gesto di rispetto e di dignità verso un territorio che Lei ha detto di amare, l’Irpinia e il Sannio”.
“Unimpresa Irpinia Sannio chiede una scelta netta, fatta di discontinuità reale, fine delle umiliazioni, e un governo regionale che non sia ostaggio di apparati ormai archiviati dalla storia politica della Campania. Le aree interne non chiedono favori. Chiedono diritti, rappresentanza e sviluppo. Ora”. Conclude il presidente Unimpresa Irpinia Sannio".