Salerno

In occasione della Giornata mondiale della pasta, Rosario Lopa,Rappresentante della Consulta Nazionale dell'Agricoltura, sottolinea la necessità di ribadire che bisogna cogliere l'occasione per combattere la pirateria agroalimentare che causa al sistema produttivo nazionale e locale danni economici e di immagine incalcolabili. Il consumo nazionale di pasta alimentare è di quasi 1,6 milioni di tonnellate per un valore di oltre 2 miliardi di euro e un consumo annuale per persona di 28 kg, tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese. La produzione nazionale, spiega Lopa, è di oltre 3 milioni di tonnellate, per un valore di circa 3,3 miliardi di Euro e le esportazioni assorbono circa il 46% della produzione nazionale con quasi 1,4 milioni di tonnellate, per un valore di oltre 1,1 milioni di Euro. Il primato della pasta italiana non si esprime solo attraverso i numeri: è Made in Italy il 26% dell'intera produzione mondiale di pasta  ed il 75% della produzione nei Paesi dell'Unione europea. Come dire che tre piatti di pasta su quattro, consumati nel vecchio continente, sono di origine italiana. Il primato della pasta campana, in realtà, ha radici profonde e si snoda dal campo di grano al pastificio, diventando tradizione nell'uso domestico e nella ristorazione, ed elemento primario per la cultura alimentare. Fidelizzando l'agricoltore con l'industria pastaia. Sarà necessario, per dare stabilità alle forniture, puntare all'integrazione reale tra il mondo agricolo e il comparto della trasformazione. La strategia è solo una: promuovere e realizzare degli accordi di filiera. Contratti che per gli agricoltori produttori di grano, significano maggiorazione dei prezzi, rispetto alle normali quotazioni della Borsa Merci di riferimento, con premi che crescono se aumenta la qualità finale del prodotto. E' un modello vincente, che si può consolidare nel tempo, che consente all'industria pastaia di ottenere grani di alta qualità altrimenti difficilmente reperibili nel mercato nazionale.