Ecomafie, Campania maglia nera: Napoli prima in Italia, Salerno terza

Avellino scende dal podio e si posiziona sesta. Ciafani: reati in aumento, servono subito risposte

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Un altro primato che il territorio avrebbe fatto volentieri a meno di centrare: nel rapporto Ecomafie appena pubblicato da Legambiente, la Campania risulta la prima regione d'Italia per numero di illeciti ambientali con 6.104 casi, pari al 15% del totale. A seguire la Puglia e la Sicilia.

A livello provinciale, la classifica conferma l'area metropolitana di Napoli al primo posto con 2.313 reati, seguita da Bari, che sale dal terzo al secondo posto (1.526) e da Salerno (quinta nel 2023) con 1.321 illeciti penali.

Scende dal podio e si ferma al sesto posto Avellino (con 906 illeciti). 

Campania seconda solo al Lazio per numero di persone denunciate (128) e arrestate (77).

Legambiente: illegalità diffusa da Nord a Sud

"I dati di Ecomafia e gli straordinari contributi di analisi elaborati da tutte le forze dell'ordine, dalla Direzione investigativa antimafia, dalle Capitanerie di porto, dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dall'Ispra testimoniano, insieme alla forte pressione sulle Regioni del Mezzogiorno, una distribuzione capillare dell'illegalita' ambientale lungo tutto lo Stivale - ha affermato Enrico Fontana, responsabile dell'Osservatorio nazionale Ambiente e legalità di Legambiente - a ciò bisogna aggiungere la crescente pervasivita' delle mafie e quella della corruzione negli appalti pubblici, che rappresentano sempre più una minaccia significativa non solo per l'economia, ma anche per il tessuto sociale e democratico del Paese, oltre a minare l'integrità e l'efficienza della spesa pubblica. Per contrastare gli ecocriminali e la loro vera e propria arroganza, servono interventi decisi: ai risultati positivi prodotti fino ad ora dalla legge n.68/2015 sugli ecoreati, bisogna far seguire nuovi strumenti per contrastare anche le agromafie, a cominciare dal mercato in crescita dei pesticidi illegali, e l'abusivismo edilizio, altra piaga del Paese, rafforzando il sistema dei controlli ambientali, in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale", ha concluso.

Numeri in aumento che testimoniano come quella ambientale sia una vera e propria emergenza, dove gli illeciti coincidono con la pervasività delle mafie nelle regioni più a rischio.

A livello nazionale, le attività illecite sono state registrate soprattutto nella filiera del cemento (si parla quindi di abusivismo edilizio, di cave illegali e di reati connessi agli appalti per opere pubbliche), con 13.621 illeciti accertati nel 2024, +4,7% rispetto al 2023, pari al 33,6% del totale. Inoltre, si sono riscontrati 2.956 reati contro il patrimonio culturale (ricettazione, reati in danno del paesaggio, scavi clandestini, contraffazioni di opere), con un'impennata del 23,4% rispetto al 2023. Quanto agli illeciti del settore agroalimentare, si e' rilevato un aumento del numero di reati e illeciti amministrativi (+2,9%), a fronte di una leggera diminuzione dei controlli (-2,7%), e un aumento degli arresti (+11,3%). 

Ciafani: accelerare la lotta alla criminalità ambientale

"Nella lotta alla criminalità ambientale l'Italia deve accelerare il passo e può farlo con l'approvazione di una riforma fondamentale molto attesa, ossia il recepimento della direttiva europea sulla tutela penale dell'ambiente entro il 21 maggio 2026". A drilo il presidente di Legambiente Stefano Ciafani che questa mattina ha presentato il nuovo rapporto dell'associazione sui reati ambientali e le eco mafie e le 12 proposte in merito.

"In questa legislatura si parla tanto di semplificazioni, poco di contrappesi in grado di fermare i furbi o i criminali che fanno concorrenza sleale alle imprese serie. Non a caso abbiamo inserito la presentazione di questo Rapporto nella nostra nuova campagna nazionale per costruire dal basso un "Clean Industrial Deal made in Italy" che garantisca decarbonizzazione, competitività e lotta all'illegalità. Solo con il completamento di quella riforma di civiltà che abbiamo inaugurato nel 2015 con l'approvazione della legge sugli ecoreati si otterrà quel livello di sicurezza nazionale che invochiamo da più di 30 anni. Nessuna legge e nessun decreto ha fino ad oggi voluto raggiungere in modo concreto questo obiettivo", ha detto il leader dell'associazione ambientalista.