Nelle piante organiche la genesi di ogni male della politica

Dirigenze e posti chiave utilizzati per alimentare corruttela e sprechi

nelle piante organiche la genesi di ogni male della politica

di Luigi Mainolfi

Non sopporto più sentire amministratori, che giustificano la non soluzione di un problema con la stupida  espressione “ Non ci sono i soldi”. Ritengo ancora più stupidi quelli, che essendo opposizione, considerano seria la giustificazione. Per il popolo, l’espressione diventa cloroformio. Spesso, ho detto ad amici, diventati rappresentanti del popolo nelle istituzioni, che le prime cose da fare, una volta  eletto, sono  studiare la Pianta Organica dell’Ente,  analizzare il Bilancio dell’Ente e leggere tutti i “mandati di pagamento”. Ciò , per capire se le qualifiche del personale sono  idonee a svolgere le funzioni dell’Ente e se  il suo costo è giustificato. Sfido a trovare  nell’informazione e nei dibattiti politici  riferimenti  a questi argomenti. 

Sotto la coltre dell’ignoranza si costruiscono gli sprechi e le carriere dei furbastri. Quando ero Consigliere Provinciale (1999-2004), l’assessore al personale propose di  aumentare le Dirigenze dell’Ente da 6 a 8. Ciò avrebbe fatto aumentare notevolmente il costo del personale. Io, che già giudicavo costosa e inefficiente  la struttura dell’Ente, mi opposi. Per sostenere la mia tesi, dopo aver approfondita la conoscenza della Pianta organica  della Provincia di Avellino, analizzai  quelle  di diverse Province  italiane. Constatai che il numero delle Dirigenze, di quasi tutte,  era  3.

Utilizzai questo dato per bloccare l’operazione, evitando l’aumento dei costi di gestione.  Per avere una visione della qualità dell’apparato pubblico provinciale, approfondii la conoscenza delle piante organiche  del Comune di Avellino, dell’Alto Calore, di Irpinia Ambiente, dell’ATO (Trasporti), del Piano di Zona dell’Alta Irpinia e di quello di Altavilla. Le giudicai scandalose  e cercai di sensibilizzare i Partiti e i Sindacati, che, purtroppo, si dimostrarono insensibili e beneficiari.

Quella dell’Alto Calore aveva più impiegati che tecnici e il costo era gigantesco, con liquidazioni di fine rapporto immense. La pianta organica di Irpinia ambiente mi provocò quasi un vomito.  Durante gli anni, ho cercato di richiamare l’attenzione dei Partiti, dell’Informazione e dell’Opinione Pubblica sulla necessità di rivedere le  Piante organiche per renderle funzionali agli scopi degli Enti relativi.  Effetto ZERO.

Durante gli anni, abbiamo spesso letto delle cattive condizioni economiche dell’Alto Calore e in  questi giorni abbiamo letto  che per il 7 maggio prossimo, l’Assemblea dei creditori valuterà l’offerta  per cercare di  salvare dal  default l’Acs.

Colgo l’occasione, in vista delle Elezioni comunali, di richiamare l’attenzione dei vari aspiranti su questo problema e quella  dell’opinione pubblica, che deve sapere se questi argomenti fanno parte  dei programmi elettorali degli aspiranti Sindaci e delle liste di appoggio. Sarebbe utile conoscere la differenza tra gli stipendi dei dipendenti degli Enti locali e  di Servizio e quelli dei  dipendenti statali e quelli dei dipendenti di imprese private.

Inoltre, i falsi meridionalisti, invece di invocare cadute di fondi statali, manna per i “soliti noti”, dovrebbero interessarsi della qualità delle amministrazioni e degli effetti che provocano sulle realtà  di loro competenze. Di solito, i costi sono direttamente proporzionali alla inadeguatezza  della Pianta Organica.