Si completa la rivoluzione digitale: da cambiare 10 milioni di tv

Il passaggio al DVB-T2 è necessario per utilizzare lo spettro di radiofrequenze

si completa la rivoluzione digitale da cambiare 10 milioni di tv

Si stima che tra 10 e 14 milioni di televisori nelle case italiane non siano compatibili con il DVB-T2.

Il 2024 si preannuncia come l'anno della grande transizione verso il digitale terrestre di nuova generazione. Il primo segnale di questo cambiamento arriverà il 28 agosto 2024, quando la Rai attiverà il primo Mux in DVB-T2, secondo quanto riportato da DDay.it e Digital News. Ma cosa significa tutto questo per noi e per i nostri televisori?

Cos'è un Mux?

Mux, abbreviazione di "multiplex", è una tecnologia che consente di "impacchettare" le trasmissioni di diversi canali su un'unica frequenza elettromagnetica. In pratica, questo permette di trasmettere più canali utilizzando meno frequenze, ottimizzando lo spettro disponibile. Anche se i dettagli sul Mux Rai non sono ancora noti, sappiamo che includerà Rai 1, Rai 2 e Rai 3 in alta definizione, migliorando la ricezione nelle aree che attualmente presentano problemi.

Perché passare al DVB-T2?

Il passaggio al DVB-T2 è necessario per utilizzare lo spettro di radiofrequenze in modo più efficiente e migliorare la qualità delle immagini sui nostri televisori. Questo cambiamento libererà anche le frequenze a 700 MHz, permettendo al 5G di diffondersi in tutta Italia. Il 5G è visto come una tecnologia chiave per la crescita economica e la creazione di nuovi posti di lavoro, quindi questa transizione è cruciale non solo per la televisione ma per l'intero paese.

I precedenti switch-off

Molti si chiederanno: "Ma non avevamo già fatto il passaggio al digitale terrestre?". In effetti, il primo grande switch-off dall'analogico al digitale è avvenuto tra il 2009 e il 2012. Questo passaggio ha permesso di trasmettere più canali con una qualità superiore e di introdurre servizi interattivi. Tuttavia, lo standard DVB-T, introdotto allora, si basava su specifiche tecniche degli anni '90. La tecnologia è avanzata da allora, portando allo sviluppo del DVB-T2.

Nel 2022, abbiamo assistito a un'altra evoluzione, con il passaggio dal sistema di codifica MPEG2 a MPEG4 AVC, che ha costretto molti a cambiare televisore o aggiungere un decoder. Questo era solo un passo verso lo switch-off del DVB-T, che ora lascerà spazio al DVB-T2.

Un cambiamento non indolore

Questa nuova transizione non sarà priva di disagi. Si stima che tra 10 e 14 milioni di televisori nelle case italiane non siano compatibili con il DVB-T2. Il mercato dei televisori ha rallentato negli ultimi anni, con vendite annue intorno ai 3 milioni di pezzi rispetto ai 4 milioni del passato. Questo significa che molti dovranno affrontare la spesa per un nuovo televisore o un decoder compatibile.

Cosa fare?

Per prepararci a questo cambiamento, è importante verificare se il nostro televisore è compatibile con il DVB-T2. In caso contrario, sarà necessario valutare l'acquisto di un nuovo dispositivo o di un decoder. È un investimento che ci permetterà di continuare a godere dei nostri programmi preferiti con una qualità migliore e senza interruzioni. Insomma, il 2024 porterà con sé un'ennesima rivoluzione tecnologica nei nostri salotti. Prepariamoci al cambiamento, per non perdere neanche un fotogramma delle nostre trasmissioni preferite.