Capire il presente per progettare il futuro

La storia dimostra che sono le dinamiche sociali a provocare la nascita di movimenti politici

capire il presente per progettare il futuro

di Luigi Mainolfi

I dibattiti politici, le valutazioni sullo stato e sulle prospettive dell’economia, le proposte per la politica europea, i giudizi sul conflitto Russi-Ucraina e su quello Hamas –Israele mi hanno convinto che chi pensa di affrontare le problematiche sociali nazionali e internazionali attuali, con la logica del passato, dimostra di non conoscere gli elementi che influenzano le vicende geopolitiche del mondo.

L’errore è ancora più grave perché gli attuali politici e opinionisti non hanno le radici dei valori nobili della politica e non hanno visioni future. Vivono alla giornata e si alimentano con il populismo e il giustizialismo. Ciò, si deduce anche dai ridicoli nomi delle forze politiche, come 5Stelle, PD, Italia Viva, Forza Italia, Lega e Azione. Dalle loro parole, appare chiara la non conoscenza degli elementi che influenzano le società e i rapporti tra gli Stati. La storia dimostra che sono le dinamiche sociali a provocare la nascita di movimenti politici. I problemi sociali creati dalla rivoluzione industriale di fine ’700, fecero nascere l’esigenza di creare strumenti per la difesa dei lavoratori e di ipotizzare modelli di società democratiche, nelle quali fosse possibile regolare i rapporti tra i gruppi sociali. Se paragoniamo, le condizioni della società italiana alla nascita della Repubblica e gli elementi internazionali che la influenzavano con la situazione e il clima conflittuale attualmente esistente, ci rendiamo conto che le conseguenze della cattiva qualità della politica sono disastrose. La politica attuale non sa da cosa nasce e non sa dove deve andare.

E’ bene sapere che i fattori, che influenzano i rapporti tra gli Stati e tra le persone, con conseguenze sulle società, sono le grandi migrazioni, le mutazioni climatiche, la finanza mondiale, le macchine ruba lavoro, l’intelligenza artificiale, la lotta alle culture, lo strapotere del mercato, la prevalenza dell’economia virtuale su quella reale, la tendenza a diventare e restare dittatori e, in alcune zone, a utilizzare la religione e la Sharia per dominare i popoli. Nel giro di quasi un ventennio, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar, che erano solo i benzinai del mondo, sono diventati partite geopolitiche importanti, tanto da determinare la diplomazia mondiale, pur restando antidemocratici. Non va sottovalutata la tendenza di uomini politici occidentali ad avere più rapporti affaristici che politici, con quel mondo. Negli ultimi tempi, anche lo sport viene utilizzato al posto della diplomazia.

L’ignoranza dei nostri politici è dimostrata anche dal fatto di non valutare gli effetti di questi comportamenti. Il mondo politico se ne frega degli effetti dell’immigrazione gestita dai pirati, che fa prevedere una crescita preoccupante di rappresentanti di culture conservatrici e statiche (islamismo) nella nostra società; delle ingenti rimesse, che gli immigrati inviano alle loro famiglie, togliendole all’economia italiana; dell’aumento di punti vendita di prodotti agricoli afro asiatici e dei supermercati gestiti da cinesi. Come si può avere fiducia in una classe politica, composta da improvvisati e mestieranti? Il nostro Paese sembra un Pinocchio tra diversi ladroni, USA, NATO e BRICS. Quando prendiamo coscienza dell’invasione sociale ed economica che sta subendo il nostro Paese?

Ai posteri…