Ue, maggioranza Ursula in bilico: a rischio anche la nomina di Fitto

Lo stallo della Commissione Europea: un rebus politico a Bruxelles con Ppe e Socialisti divisi

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I popolari puntano il dito contro Teresa Ribera, ministra socialista spagnola designata alla Concorrenza e Transizione. Ribera è nel mirino per la gestione dell’emergenza alluvionale a Valencia

A Bruxelles si consuma uno scenario che somiglia a uno stallo messicano: tutti pronti ad agire, ma nessuno disposto a fare il primo passo. La crisi non è quella di un film di Sergio Leone o Quentin Tarantino, ma è reale e blocca ogni intesa fra le tre principali forze della “maggioranza Ursula” — popolari, socialisti e liberali. Da martedì, questa paralisi ha reso impossibile approvare i sei vice-presidenti esecutivi della nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen, incluso l’italiano Raffaele Fitto, designato per il ruolo di peso alla Coesione e alle Riforme.

La paralisi istituzionale

La tensione si è manifestata con il rinvio delle votazioni nelle commissioni parlamentari competenti, che avrebbero dovuto esprimersi con una maggioranza qualificata dei due terzi. Tra i nomi più controversi, oltre a Fitto, figura il patriota ungherese Olivér Várhelyi, accusato di ambiguità sui diritti riproduttivi delle donne e criticato per la gestione delle deleghe sanitarie e di benessere animale.

Da parte sua, Ursula von der Leyen ha cercato di mediare incontrando i capigruppo parlamentari a Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea. Tuttavia, le tensioni restano palpabili, con accuse reciproche tra socialisti e popolari. La leader dei socialisti S&D, Iratxe García Pérez, ha apertamente criticato il Partito Popolare Europeo (PPE), accusandolo di aver rotto gli accordi con aperture verso formazioni di destra.

Il nodo Raffaele Fitto

Il principale oggetto del contendere è il ruolo assegnato a Raffaele Fitto, esponente dei conservatori di Fratelli d’Italia e membro del gruppo europeo ECR. I socialisti chiedono la sua retrocessione a semplice commissario, lamentando che i conservatori non fanno parte della maggioranza europeista che ha sostenuto la von der Leyen nel 2019. La premier italiana Giorgia Meloni ha reagito con durezza, accusando il Partito Democratico e gli alleati socialisti di voler ostacolare il riconoscimento dell’Italia all’interno della Commissione. “L’Italia non merita di avere una vicepresidenza della Commissione?”, ha scritto Meloni in un post, richiamando un tema di orgoglio nazionale.

Il caso Teresa Ribera

Dall’altra parte, i popolari puntano il dito contro Teresa Ribera, ministra socialista spagnola designata alla Concorrenza e Transizione. Ribera è nel mirino per la gestione dell’emergenza alluvionale a Valencia, che ha causato oltre 220 morti. I popolari chiedono che la ministra riferisca davanti al Congresso spagnolo e si impegni a dimettersi in caso di rinvio a giudizio. Il suo caso è diventato una moneta di scambio cruciale nella trattativa.

Liberali e il ruolo di mediatori

Nel mezzo, i liberali di Renew Europe assumono un ruolo di equilibrio, condannando i comportamenti irresponsabili delle forze politiche e invitando la von der Leyen a costruire ponti per superare lo stallo. La loro posizione, tuttavia, resta subordinata agli sviluppi delle negoziazioni fra popolari e socialisti.

Prospettive e rischi

Lo stallo rischia di far saltare l’intero impianto della Commissione, con conseguenze serie per la leadership europea. Entro il 21 novembre, l’Europarlamento deve chiudere le audizioni per procedere al voto finale il 27 novembre a Strasburgo. Tuttavia, con la fiducia tra socialisti e popolari ormai ai minimi, le scadenze appaiono pericolosamente in bilico. In gioco non c’è solo il futuro di alcuni commissari, ma la credibilità dell’intera maggioranza europeista. La situazione richiede una leadership forte e compromessi strategici per evitare una paralisi politica che danneggerebbe non solo l’Europa, ma anche la percezione dell’efficacia delle sue istituzioni. Sarà cruciale vedere se Ursula von der Leyen riuscirà a districare questo intricato nodo politico nei prossimi giorni.