Avellino: inchiesta Dolce Vita, scena muta degli indagati. Festa in tribunale

Guerriero e la Smiraglia si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip.

L'ex sindaco Festa è arrivato in tribunale dopo le 14 - IL VIDEO

Avellino.  

E' il giorno della verità per l'inchiesta Dolce Vita, una bufera giudiziaria che ha travolto l'amministrazione del sindaco Festa. E' il giorno degli interrogatori davanti al gip.

Il silenzio di Guerriero

Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’indagato Fabio Guerriero, architetto, fratello del consigliere comunale di maggioranza Diego, che era affiancato dagli avvocati Nicola Quatrano e Marino Capone. L’architetto, che è ai domiciliari, non ha fornito alcun chiarimento per far luce sulla sua posizione.

 "Non abbiamo accertamenti irripetibili, non abbiamo potuto prendere visione né ascoltare le registrazioni o le conversazioni telefoniche, quindi l'indagato non aveva veramente nulla con cui difendersi e la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere è stata presa di conseguenza".

Anche la Smiraglia resta in silenzio

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere anche l’ ex dirigente comunale ai Lavori Pubblici, Filomena Smiraglia che da poco ha lasciato il tribunale di Avellino affiancata dal suo avvocato Marco Campora. L’ex dirigente indagata in due filoni d’inchiesta - concorso vigili urbani e appalti pubblici - è sottoposta agli arresti domiciliari - ha deciso di non rispondere alle domande del GIP Giulio Argenio. Dopo le 14 c'è stato l’arrivo a Piazzale De Marsico dell’ex sindaco Gianluca Festa affiancato dall’avvocato Luigi Petrillo E dall’avvocatessa Concetta Mari. Festa, apparso sorridente, è intenzionato a ribattere punto su punto alle accuse ipotizzate dalla Procura.