Avellino, spari in città e nell'hinterland: indagini sulle piazze di spaccio

Al momento non trova alcun riscontro la pista passionale ipotizzata e alla base dei due ferimenti

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Le indagini per far luce sui due ferimenti avvenuti a Rione Mazzini e ad Atripalda sono sulla guerra per il controllo delle piazze di spaccio. Indagini che sono orientate anche in provincia di Avellino e non solo in città. Gli inquirenti continuano ad analizzare le immagini di videosorveglianza acquisite nell'immediatezza dei fatti per verificare la posizione di alcuni personaggi noti alle forze dell'ordine. Inizialmente si era fatta strada anche la pista passionale, ma al momento le indagini sono orientate sulla guerra tra gruppi criminali per la spartizione del territorio per lo spaccio di sostanze stupefacenti. 

La ricostruzione

 Il primo agguato si è verificato domenica 19 gennaio a Rione Mazzini quando Luigi Valente, il 19enne figlio del boss Carmine Valente detto Caramella, presunto associato al Clan Partenio è stato raggiunto da un proiettile alla schiena. Il secondo agguato ad Atripalda quando Ezio Peluso, detto O'Topone, 41enne di Rione Parco è stato colpito da una calibro 22 alla gamba. Agguati verificatisi a distanza di 48 ore l'uno dall'altro che hanno fatto piombare la città e l'hinterland nella paura. Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo intanto proseguono a ritmo serrato.