In taxi con la cocaina comprata a Napoli: in appello pene ridotte

Benevento. La sentenza per Vincenzo D'Amore, 39 anni, e Gerardo Del Grosso, 57 anni

in taxi con la cocaina comprata a napoli in appello pene ridotte
Benevento.  

Per entrambi è arrivata dalla Corte di appello la riqualificazione del reato nell'ipotesi più lieve, con conseguente riduzione delle condanne. Quella per Vincenzo D'Amore ( avvocato Gerardo Giorgione), 39 anni, è stata fissata, dopo un concordato in 2 anni e 8 mesi, mentre è di 1 anno, 9 mesi e 10 giorni, pena sospesa, per Gerardo Del Grosso (avvocato Francesco De Cicco), 57 anni, che annuncia ricorso in Cassazione.

Si tratta delle due persone di Benevento che il 24 febbraio dello scorso anno erano state condannate con rito abbreviato, rispettivamente, a 4 anni e 2 anni e 8 mesi dopo essere state arrestate dalla squadra mobile nel marzo del 2020, in pieno lockdown, in una operazione antidroga.

l blitz degli agenti era scattato al casello autostradale, dove era stata fermata, intorno all'una, una Renault Megane condotta da Del Grosso, tassista, e proveniente da Napoli. Un taxi seguito da Benevento, nel quale D'Amore era salito in una zona non illuminata presso un locale distributore di carburanti, fino a Napoli.

Breve la sosta nel capoluogo partenopeo: pochi minuti trascorsi fino a quando D'Amore era uscito da un pub ed era risalito a bordo della Megane, partita alla volta del Sannio. Poco prima dei caselli autostradali di Castel Del Lago, D'Amore era sceso nei pressi di un un cavalcavia ed era poi rientrato nell'auto dopo il pagamento del pedaggio.

Ala vista dei poliziotti, l'allora 36enne, che sedeva posteriormente, aveva lanciato dal finestrino un involucro contenente la 'roba': 112 grammi di cocaina, subito recuperati. Entrambi erano stati arrestati: D'Amore era rimasto ai domiciliari, per Del Grosso era stato disposto l'obbligo di dimora.

Misure decise – e successivamente revocate - al termine dell'udienza di convalida, nel corso della quale il tassista aveva sostenuto di aver accompagnato a Napoli, per la somma di 150 euro, D'Amore. Un cliente come tanti, del quale aveva accontentato la richiesta, al ritorno, di scendere dalla macchina e di risalirvi dopo il casello autostradale di Castel del Lago . Una richiesta insolita, aveva aggiunto, di fronte alla quale altro non avrebbe potuto fare se non assecondarla.

Dal canto suo, D'Amore, si era assunto la paternità delle 'roba', affermando di averla comprata per farne uso personale, ed escludendo qualsiasi responsabilità a carico di Del Grosso.