Qualità della vita. Napoli penultima, crolla Benevento, risale Salerno

La classifica di Italia Oggi mostra le cinque province campane tutte in coda

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Il capoluogo sannita perde addirittura 46 posizioni, passando dal 33esimo posto al 79esimo. Avellino scende di sei posizioni. Salerno guadagna 6 punti

Napoli penultima per qualità della vita. Ma nella parte bassa della classific ci sono tutte le province della Campania secondo il Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia 2021 di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunta alla 23esima edizione. 

La provincia di Parma conquista la vetta della classifica sulla qualità della vita, seguita sul podio da Trento e Bolzano. Quest’anno la maglia nera va a Crotone, preceduta da Napoli e Foggia (che era ultima lo scorso anno). 

Avellino scende di sei posizioni rispetto al 2020, passando da 70 a 76 nella classifica. Crollo verticale per Benevento che va dalla 33esima posizione del 2020 alla 79esima di quest'anno. L'unica città campana a guadagnare posizioni è Salerno che passa  83esima alla 77esima posizione in graduatoria, mentre Caserta è 94esima (93 esima nel 2020). 

A metà classifica Roma, che scivola al 54/mo posto (l'anno scorso era al 50/mo), seguita dalla prima provincia meridionale per qualità della vita, che è Matera. Il rapporto registra quest’anno la scalata dei grandi centri urbani del Centro-Nord, con Bologna che era 27ma lo scorso anno e ora è quarta, Milano, che guadagna ben quaranta posizioni (dalla 45ª alla quinta) e Firenze, da 31ma a sesta.

«Nella fase di uscita dall’emergenza pandemica, sono le grandi aree urbane del Centro-Nord che hanno mostrato la maggiore resilienza», sottolinea il coordinatore della ricerca, Alessandro Polli, del dipartimento di Scienze sociali e economiche della Sapienza.

La qualità della vita viene definita «buona» o «accettabile" in 63 province su 107, lo scorso anno erano 60 su 107. Tradotto in termini di popolazione, 22 milioni 255 mila residenti (pari al 37,4% della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 25 milioni 649 mila residenti della
passata edizione, pari al 42,5% della popolazione.