Covid, De Luca: "In Campania mascherine sempre e per sempre"

"Avere tanti positivi a fine aprile deve preoccuparci"

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Consueto appuntamento con il Governatore della Regionale della Campania, Vincenzo De Luca, che fa il punto della situazione. Ecco le sue dichiarazioni:

GUERRA - Come nostro contributo all'Ucraina potremmo mandare un nostro consigliere militare, un generale che abbiamo disponibile, già con tuta mimetica e anfibi. Sono sicuro che nel giro di una settimana la guerra in Ucraina finirebbe, perché potremmo esportare in Ucraina il metodo Astrazeneca. Ricordate che quando si pose il problema del richiamo per chi aveva fatto Astrazeneca? Si è aperto un dibattito incredibile. Se noi esportiamo questo metodo, nel giro di 48 ore in Ucraina non si capirà più niente. Vedremo ceceni che sparano ai russi, americani agli inglesi, Zelensky che si spara sui piedi. Vedremo cose che gli umani non hanno mai visto. Al punto in cui siamo, potremmo avere risultati insperati. Viste le prove sul campo dell'esercito russo, ho immaginato che queste armi mai viste fossero la bomba Maradona, quella che si usa a Napoli a Capodanno.

COVID - Il Governo è orientato a mantenere l'obbligo della mascherina nei locali al chiuso fino a metà giugno. Meno male, è il minimo che si potesse fare. Per quello che ci riguarda in Campania manteniamo la mascherina anche dopo metà giugno, sempre. Poi vediamo la situazione a fine settembre-inizio ottobre. Con i dati che ci sono oggi abbiamo fra 60 e 80 mila positivi al giorno che sono molti di più di quelli che avevamo un anno fa. Un anno fa viaggiavamo sui 20-30mila. La differenza è che oggi ci sono molti più positivi ma molti più asintotici, un anno fa il Covid aveva conseguenze più grandi. Tuttavia, avere così tanti positivi a fine aprile, deve preoccuparci. Ci deve ricordare che il covid non è stato cancellato.

Un altro dato che deve preoccuparci è quello che arriva dalla Cina. In Cina, mi hanno spiegato i nostri virologi, hanno iniziato la campagna di vaccinazione con un altro vaccino. Emergono nuove varianti molto aggressive che possono riaccendere i focolai. Dobbiamo avere prudenza in attesa di avere vaccini che ci consentano di affrontare il Covid come si affrontano le influenze, di anno in anno. Questi vaccini ora non li abbiamo.